Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
A. Giulio Magliulo
Etichetta: 
Doomymood
Anno: 
2013
Line-Up: 

Andrea Vozza - Drums

Vincenzo Sanniti - Bass

Alessio Sanniti - Guitars

Tracklist: 

1. Noeh

2. Woodarc

3. Green (The Animalspact)

4. Birds

5. Seas

6. The Deluge

7. Filantropus (Sun)

Misantropus

Misantropus

Continua la partnership tra la label Doomymood ed i Misantropus che grazie ad essa hanno cominciato a pubblicare anche su cd i loro lavori (sebbene l’etichetta rispetti sempre l’idea originaria del vinile propria del trio di Latina).

Misantropus, terzo disco della band in quindici anni è in realtà del 2012 ma visti i tempi ‘comodi’ dei ragazzi, giunge a noi soltanto adesso (ed immaginiamo che ad altri non sia arrivato molto prima) e quindi possiamo considerarlo a tutti gli effetti ‘rilasciato’ quest’anno.

Come già si intuiva dal precedente lavoro, i fratelli Sanniti (più Andrea Vozza alla batteria) stanno approfondendo sempre di più le loro tematiche spirituali e filosofiche legando i brani che compongono l’album in una sorta di concept, incentrato questa volta su un altro archetipo, Noeh.

La necessità della salvezza quindi, necessaria quando la decadenza morale raggiunge il suo nadìr, vuole essere il filo conduttore di queste tracce in cui si affacciano – inevitabili implicazioni – elementi naturali e cosmici che nella narrazione biblica trovano poi sempre figure aderenti ed esplicative.

Una concezione quasi pagana più che religiosa dunque, ma in controtendenza rispetto ad altri archetipi – questa volta musicali – tipici del mondo metal.

‘Positive doom’ potremmo quindi ribattezzare l’evoluzione dei Misantropus, evoluzione che comincia ad essere anche formale oltre che concettuale (cover a parte che non è dissimile dalle precedenti e che sottolinea nella sua scarnezza una continuità con i trascorsi del gruppo): di atmosfere plumbee ed opprimenti proprie del più classico doom-metal qui non ce ne sono.

L’energia quasi ‘solare’ che al contrario i Misantropus vogliono trasmettere trova in tempi leggermente più veloci e sostenuti della media doom la sua espressione primaria ed anche le sequenze di accordi che formano i riff sono più in maggiore che in minore.

Sembra che la musica, pur restando un rock essenziale, basico, guardi stavolta più all’hard-rock e all’heavy metal primario, i suoni sono più caldi e corposi ed anche la chitarra solista è più evidente in alcuni episodi, più acida.

Il discorso che i Misantropus portano avanti li sta trasformando definitivamente in ‘Filantropus’: ‘la tenacia delle pietre e delle piante’ – per citarli direttamente – sembra essere dalla loro.

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