Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Gabriele Bartolini
Etichetta: 
Urtovox
Anno: 
2011
Line-Up: 

- Michele Bitossi
- Mattia Cominotto
- Giulio Gaietto
- Luca Guercio
- Nicola Magri
- Tristan Martinelli

Tracklist: 

01. Ritrovare il Gol
02. Tempi e Modi
03. Voglio Che Sia Domani
04. Nella Vasca Coi Piranha
05. Che Fine Faremo
06. Un Progetto Come un Altro
07. Cose che Ho Visto
08. Heypa
09. Arance dal Balcone
10. Stai Zitta Fallo per Noi
11. Quasi Niente
12. Rocker Carbonaro
Bonus Track Versione Deluxe:
13. Ortica

Mezzala

Il Problema di Girarsi

Niente da fare, che a Michele Bitossi non riesca di scrivere una canzone brutta, o semplicemente limitarsi, è cosa ormai certa. Già leader dei Laghisecchi, il genovese d' adozione ma torinese di nascita che guida, per il bene nostro e di ciò che è rimasto del cantautorato italiano, un progetto chiamato Numero6, con la quale può vantare collaborazioni con nomi del calibro di Bonnie 'Prince' Billy o Enrico Brizzi, si prodiga adesso in un' esperienza solista a nome Mezzala pubblicando il primo album in assoluto, Il Problema di Girarsi (Urtovox records, 2011).

L' album, che prende il nome da una tra le più famose delle frasi del leggendario giornalista Bruno Pizzul, sotto un abito apparentemente scazzato e senza tante pretese nasconde tutt' altre intenzioni. Il nome scelto per questo nuovo progetto e per l' album d' esordio sono infatti l' emblema dei temi toccati dal disco, che con un savoir faire pop secondo molti innato del protagonista in questione si immerge a trecentosessanta gradi nella malinconia e nella nostalgia di storie passate, di mosse sbagliate o di momenti fugaci di felicità ritrovati. Per scandagliare il tutto Mezzala non si priva certo di quell' importante apparato pop-rock, devoto tanto ai Beatles quanto a Gazzé e Cappello a Cilindro, evitando semmai i momenti più dimessi ed "arrangiandosi" al caldo suono di chitarre e tromba, che almeno nel suono costituiscono la vera novità rispetto al quintetto dei Numero6. Se prima si parlava di indie-pop, adesso si tratta di folk-rock, ma ciò che conta è che l' urgenza melodica non sia andata persa: sia quando accompagnato da tastiere danzereccie, sia quando più cinico nell' assetto chitarra-basso-batteria, l' orchestra di Michele Bitossi funziona al meglio, riuscendo ad evocare in certi frangenti le tipiche fragranze scozzesi, sospese tra Belle & Sebastian ed il cantautorato nostrano indie di nuova generazione. Ma a differenza di quest' ultima corrente non c'è nessuna puzza sotto il naso, le liriche inconfondibili divise tra banale (ma reale) ed ironico sono lì a sorriderci ed il risultato non può che essere soddisfacente, ancora una volta. Sì, perché la rabbia viene sussurrata e la triste normalità è portata, al ritmo di spasmodiche pulsazioni, verso un processo di ingigantimento esagerato e tirato: di conseguenza, essendo la formula da tempo edita, non possono che nascere perle di musica italiana come Ritrovare il Gol e Tempi e Modi, openers di Il Problema di Girarsi nonché due tra le più brillanti composizioni dell' album. I ritornelli catchy inaspettatamente abbondano, e i brani ballabili, Che Fine Faremo e Quasi Niente fra gli altri, ci vengono in aiuto per avanzare l' innocente tesi secondo la quale il Bitossi abbia voluto risparmiare il freno per occasioni più nobili, accostandosi in questo alla filosofia degli Ex-Otago. Il resto lo fa l' esperienza, come ricorda la sardonica Arance dal Balcone, e ciò non è affatto un peccato, anche perché in altro modo ci priveremmo di spaccati umani irresistibili, quelli ad esempio raccontati nella cristallina e vivace Voglio Che Sia Domani.

Ultimo, ma non per importanza, fattore a determinare il successo di Il Problema di Girarsi è la spiazzante semplicità, con cui sembra impossibile scendere a patti per ottenere melodie stantie o riciclate e con la quale appare naturale immedesimarsi (in particolare se si tratta di fluidi flussi home-made come Heypa). Le parole di Michele Bitossi galoppano alla stessa stregua della musica, rivelandosi incredibilmente sarcastiche e profetiche sia quando annunciate con fare da stadio sia quando legate all' introspezione Numero6. Ed è proprio qui, nel confine tra scrittore e cantante, in questo caso molto fragile, che certi artisti riescono a tenersi in costante aggiornamento e meritarsi tutti i complimenti che ricevono.

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