Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Lorenzo Iotti
Genere: 
Etichetta: 
Capitol Records
Anno: 
1988
Line-Up: 

- Dave Mustaine - chitarra e voce
- Dave Ellefson - basso
- Jeff Young - chitarra
- Chuck Behler - batteria

Tracklist: 

1. Into The Lungs Of Hell (03:29)
2. Set The World Afire (05:48)
3. Anarchy In The U.K. (03:00)
4. Mary Jane (04:25)
5. 502 (03:29)
6. In My Darkest Hour (06:16)
7. Liar (03:20)
8. Hook In Mouth (04:48)

Megadeth

So Far, So Good...So What!

So Far, So Good...fino ad adesso tutto bene per i Megadeth, che nel 1987, dopo l’ottimo Peace Sells...But Who's Buying?, si trovavano ad essere una delle band più importanti della neonata scena thrash metal statunitense, avendo la possibilità di compiere il loro primo tour da headliners nel Regno Unito; ma durante i concerti i contrasti tra i componenti della band si intensificano, e Dave Mustaine, leader e mente del gruppo, decide di licenziare il chitarrista Chris Poland e il batterista Gar Samuelson, principalmente a causa del loro consumo smodato di sostanze stupefacenti. Dietro le pelli viene dunque ingaggiato un ex tecnico di Samuelson, Chuck Behler, mentre alla seconda chitarra si avvicendano dapprima Jay Reynolds dei Malice e in seguito Jeff Young, insegnante di chitarra che Reynolds aveva incaricato di trascrivere su pentagramma gli assoli di Poland, e che si rivelò talmente adatto al compito tanto che Mustaine decise di ingaggiarlo come axeman.
Con la nuova formazione, Dave si mette al lavoro sul successivo lavoro dei Megadeth, costantemente ossessionato dall’ambizione di raggiungere il successo degli ex compagni di band Metallica, obiettivo che riuscirà per la prima volta a raggiungere con So Far, So Good...So What!, le cui vendite supereranno quelle del rivale ...And Justice For All.
Il nuovo disco presenta infatti un notevole cambiamento rispetto ai dischi precedenti: le atmosfere spettrali di Peace Sells vengono abbandonate, la produzione, curata dapprima da Paul Lani e in seguito da Michael Wagener, si raffina ulteriormente, e la melodia trova spazi molto più ampi rispetto al passato; si nota una maturazione anche a livello delle lyrics, con testi intelligenti (sebbene con alcune eccezioni), profondi e socialmente impegnati.

Il disco è introdotto dalla stupenda strumentale Into The Lungs Of Hell, che dopo un incipit dal suono poco invitante si trasforma in un vorticoso assolo di chitarra che trasporta l’ascoltatore direttamente "nei polmoni dell’inferno", facendo da collegamento tra il nuovo sound e le atmosfere inquietanti di Peace Sells. Set The World Afire è invece un’ottima sfuriata in tipico stile Megadeth, con una varietà di riff taglienti e articolati che supportano la voce grezza e rabbiosa di Mustaine, che si scaglia contro la minaccia delle armi nucleari prospettando una terza guerra mondiale che porterà alla completa distruzione dell’umanità.
La traccia successiva è la cover della celebre Anarchy In The U.K. dei Sex Pistols, riarrangiata in una versione più pesante e corposa dell’originale; il pezzo, che vede la partecipazione di Steve Jones, ex chitarrista della punk band britannica, risulta comunque un brano senza infamia e senza lode, superiore all’originale dal punto di vista tecnico ma decisamente meno convincente.
Mary Jane è un ritorno ai toni oscuri, resi magistralmente con gli acidi fraseggi chitarristici di Mustaine e Young, per poi concludere con la consueta cavalcata thrash; nella prima parte del brano stupiscono invece le linee melodiche, che creano un’atmosfera particolare e innovativa. Anche 502 rappresenta un ritorno al passato: la batteria incessante, i riff veloci, le linee vocali aggressive ricordano infatti il primo album Killing Is My Business; anche in questo caso però la cattiveria degli esordi è parecchio diluita, e l’intermezzo di rumori di automobili e il testo per niente intelligente non contribuiscono di certo ad aggiungere punti ad un brano mediocre.
Ma ecco che a tirare nettamente su la media arriva un pezzo forte della band, In My Darkest Hour, crepuscolare ballad dedicata al grande Cliff Burton, ex bassista dei Metallica tragicamente scomparso in un incidente d’auto. Il brano esplora i temi della morte, della solitudine, della disperazione e del fallimento in amore, con un’eccellente prova di Mustaine, la cui voce roca si esprime al meglio su un sottofondo di arpeggi e riff minacciosi e cadenzati.
Un altro brano che non brilla per intelligenza è Liar, concepito come una lista di insulti destinati a Chris Poland, che Mustaine accusava di aver venduto alcune sue chitarre; musicalmente il brano si rivela invece coinvolgente, grazie a riff veloci e graffianti. Decisamente più matura la conclusiva Hook In Mouth, brano violento e aggressivo dal refrain molto accattivante, dove Mustaine dichiara tutto il suo odio nei confronti di ogni tipo di controllo e di censura, ed in particolare del P.M.R.C., acronimo di Parents Music Resource Center, l’organizzazione nata nel 1985 per iniziativa di alcune mogli di deputati statunitensi allo scopo di censurare i dischi ritenuti offensivi e scandalosi, ed inventrice delle famose etichette "Parental Advisory: Explicit Lyrics".

In conclusione, So Far, So Good...So What! è un buon disco, dove però ottime canzoni sono alternate ad altre meno riuscite; inoltre, non si ritrova in esso l’omogeneità musicale che aveva contraddistinto i dischi precedenti, e si configura dunque come un disco di transizione tra i due veri capolavori della band, Peace Sells e Rust In Peace.

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