Voto: 
4.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Alex Masi - chitarra, basso
- John Macaluso - batteria

Tracklist: 

1. Vagina Denata
2. You Asked
3. Antistructure
4. Love Is A Resonance
5. Asparagus Piss
6. Disembodied In Mojave
7. Tiktaalik In Evolution
8. The Smess Of Weightlessness
9. Telling England By The Sound
10. His/Her Dosage
11. Is You Is Or Is You Ain’t?
12. Unsolved

Alex Masi

Late Night at Desert Rimrock

Dopo avere interpretato con la sua sei corde grandi opere classiche del passato, non a caso i suoi tre precedenti albums erano intitolati In The Name Of Bach, In The Name Of Mozart e In The Name Of Beethoven, adesso il chitarrista d’origine veneziana Alex Masi esce con l’ennesimo disco interamente strumentale, Late Night At Desert Rimrock. In questa circostanza però il lavoro nasce dalla collaborazione col batterista John Macaluso, uno che di certo non ha bisogno di grosse presentazioni visto che è stato negli anni accanto a Malmsteen, nei norvegesi TNT, ed anche al fianco dello stesso Masi nei MCM, infatti i due partendo da jam strumentali hanno dato vita a quest’album, ottenendo un approccio spontaneo e totalmente libero da schemi e vincoli di ogni genere, non soffermandosi su uno stile specifico e spaziando dal Progressive al Fusion.

La tecnica esecutiva del chitarrista non è assolutamente in discussione, ma bisogna invece chiedersi quali vantaggi può dare questa grande abilità esecutiva se poi risulta fine a sé stessa, non andando quindi oltre una sorta di autocompiacimento buono solo a ripagare e soddisfare l’artista. L’ascoltatore di contro si trova tra le mani un prodotto, che pur mostrando una buona dote tecnica, non ha niente altro da offrire, risultando scevro di qualsiasi motivo d’interesse, e se la spontaneità ha permesso ai due musicisti di vagare liberamente, al tempo stesso ha penalizzato la forma-canzone, visibilmente tralasciata, come poca importanza viene data alle melodie, appena accennate e difficilmente distinguibili l’una dall’altra, tanto che si fatica ad identificare le varie traccie presenti. Ed allora viene pure difficile, se non impossibile, parlare di una traccia o dell’altra, farne un’analisi dettagliata, tanto che le sole Love Is A Resonance, Tiktaalik In Evolution, Telling England By The Sound sembrano distinguersi lievemente dal resto grazie ad una maggior cura delle linee melodiche, ed in definitiva l’album scorre via senza quasi mai cogliere l’interesse dell’ascoltatore.

Forse dedicarsi, come avvenne in passato, ad opere di grandi artisti della musica classica, avrebbe contribuito a rendere più diretto e digeribile il prodotto, puntando così oltre che sulla tecnica anche sul sentimento, sulla voglia di coinvolgere l’ascoltatore, creando magari composizioni che tengano conto di molteplici fattori, come appunto il rispetto della forma-canzone ed il gusto per la melodia, perché spontaneità e tecnica da sole non sembrano sufficienti a dare alla luce un lavoro completo e piacevole.

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