Voto: 
8.7 / 10
Autore: 
Paolo Cazzola
Genere: 
Etichetta: 
Verdura Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Harri Sippola - chitarra
- Mikko Rintala - chitarra
- Jari Lähteinen - tastiera
- Pasi Salmi - tastiera
- Sandra Mahlamäki - violino
- Olli Joukio - batteria


Tracklist: 

1. Whirlpool of Terror and Tension (5:50)
2. Sudden Death (8:56)
3. Black Procession (2:52)
4. European Lover/Random Avenger (12:32)
5. Intercontinental Hustle (7:37)
6. One by One (3:13)
7. Popzag (7:38)

Magyar Posse

Random Avenger

La Scandinavia non finirà mai di stupirci. La penisola nord-europea negli ultimi anni è diventata una vera e propria fucina di gruppi importantissimi e validi, e talvolta anche di veri e propri generi. Dalle fredde terre finlandesi ecco ritornare i Magyar Posse, giovane sestetto dedito ad un post-rock di pregevolissima fattura.

I Magyar Posse tuttavia sono tutt’altro che sconosciuti: la band infatti è l’unica a suonare post-rock in Finlandia e ciò le portò una certa notorietà. Questo dato, assolutamente significativo, fa capire come, in un ambiente difficile e assolutamente di nicchia come quello post-rock esistano band capaci di donare ancora molto alla musica. In particolare i Magyar Posse sono riusciti, col tempo, a creare uno stile e un timbro musicale particolarissimo, che li contraddistingue da tutti gli altri gruppi della scena.

Il gruppo ha alle spalle ben due uscite discografiche tutt’altro che trascurabili, ovvero l’esordio We Will Carry You Over The Mountains e l’ipnotico Kings Of Time. I due dischi, usciti a distanza di due anni l’uno dall’altro, ci presentavano una band con delle capacità compositive e musicali sorprendenti, e sicuramente una delle rivelazioni alternative degli ultimi tempi. I Mayar Posse, capaci di mantenere la line-up intatta durante tutto questo processo creativo ritornano sulle scene portando con loro una nuova esperienza musicale. In questo 2006 esce infatti, sotto la Verdura Records, il loro terzo capitolo discografico ovvero Random Avenger. Stavolta hanno fatto davvero centro. Il disco in questione segna la definitiva maturazione del gruppo, capace di confezionare un album così suggestivo, atmosferico e ispirato da non passare di certo inosservato.

Random Avenger si apre con la suggestiva e sincopata Whirlpool Of Terror And Tension, primo capitolo dell’album. Le trame intecciate di chitarra e violino formano fraseggi onirici mentre la tastiera sembra brillare di luce propria dipingendo paesaggi freddi e nordici. La successiva Sudden Death è il pezzo migliore di tutto l’album, e si presenta nello stesso istante sia complesso che facilmente assimilabile. L’effettistica d’avanguardia di cui i Magyar Posse dispongono si fa prepotentemente spazio all’interno della canzone, costruendo fitte trame di tastiera e aperture melodiche che ci riportano alla mente il tanto amato progressive targato anni 70. Dopo l’intermezzo Black Procession si arriva alla traccia più lunga del disco, ovvero European Lover/Random Avenger. Il brano, per niente noioso e monotono, si costituisce in dieci minuti di climax e progressioni. Le chitarre tessono delle melodie sentitissime e mai banali, mentre la sessione ritmica si ritaglia spazi importantissimi, siglando una prestazione maiuscola.
La bizzarra Intercontinental Hustle si presenta come la canzone più particolare e sperimentale del lotto. I temi atmosferici di violino e la sua dinamicità ritmica le conferiscono, paradossalmente, una potenza innata, per essere un brano post-rock. L’intermezzo acustico One Bye One ci trasporta verso l’ultima canzone di Random Avenger, ovvero Popzag. E’ un organo a catapultarci nel vortice psichedelico e plumbeo nel quale ogni componente tenta di chiudere il disco in maniera egregia, portando i singoli strumenti a livelli ottimi.

Random Avenger è senza ombra di dubbio una delle uscite post-rock più strabilianti che il 2006 ci abbia riservato. I Magyar Posse non deludono nemmeno stavolta, confezionando un disco addirittura superiore ai due precedenti, molto più ispirato e lineare. Gli arrangiamenti soavi e onirici che il gruppo ci ha riservato e le soluzioni ritmiche ineccepibili rendono questo prodotto apprezzabilissimo e capace di prendere l’ascoltatore già dal primo ascolto. Fatelo vostro.

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