Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Live Wire/Frontiers
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Rob Lamothe - voce, chitarra

Guests:
- Craig Lapsley - batteria
- Don Heffington - batteria
- Mark McIntyre - basso
- Steve Pelletier - basso
- Greg Sutton - basso
- David Baxter - chitarra elettrica
- Les Cooper - chitarra elettrica
- Cisco de Luna - chitarra elettrica, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino
- Mike Daley - chitarra elettrica
- Colin Cripps - chitarre di supporto
- Jesse O'Brien - tastiera
- Rudy Copeland - organo
- Brad Faulkner - archi
- Lynn Miles - cori
- Patrice Pike - cori
- Michelle Titain - cori

Tracklist: 

1. Hello Beautiful
2. Ashes to Ashes
3. Romeo's Barbershop
4. Good Enough for Me
5. Til Forever is Over
6. I Am Here With You
7. Ain't Broken Yet
8. I Don't Walk Alone
9. Broke Down Train
10. Goodbye Calgary
11. No Wonder
12. 12 Moons

Rob Lamothe

Long Lazy Curve

E’ difficile nella scena Rock odierna trovare un album dotato di un fascino vintage che culla l’ascoltatore attraverso la semplicità delle melodie e la spontaneità dei tessuti musicali. Rob Lamothe, cantautore canadese, ex cantante dei Riverdogs, con questo suo terzo disco solista, Long Lazy Curve, riesce nell’impresa di raccontare se stesso nella sua musica, con un piacevole viaggio nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni.
Non è casuale la data di uscita del platter, ovvero l’estate 2006: Long Lazy Curve è un lavoro dotato di una freschezza unica, già introdotta dalla foto ritoccata a pastelli della copertina; la calda voce di Rob sa rilassare in ciascun episodio del terzo full-lenght personale e le chitarre svolgono un’opera sopraffina, senza mai eccedere e contenendosi con misura.

Nelle stupende canzoni di Lamothe si riscopre una tradizione Rock parecchio legata al Folk/Blues dei Settanta, all’Hard Rock melodico e al genere esibito in precedenza dai suoi Riverdogs, ma l’essenza principale che permea l’album è il classico Rock acustico, sempre gradevolissimo da ascoltare nel suo calmo incedere.
Le tracce scorrono via veloci proprio perché alleggerite dall’abile compositore canadese, circondatosi di una squadra di esperti musicisti per registrare Long Lazy Curve.
La sua delicata ed elegante esplorazione si avvia con la composta e soppesata Ashes to Ashes, in cui si percepiscono già le ottime risposte da parte delle chitarre, costanti e regolari nel loro ritmo, capaci di far prendere forma alla stupenda ballata di Rob.
Stesso discorso deve essere fatto per altre tracce di Long Lazy Curve, quali la terza spensierata Romeo’s Barbershop o la seguente Good Enough for Me: una carrellata di brani così validi, diretti e facili da assimilare da parte dell’ascoltatore non si manifesta spesso nel nuovo panorama Rock internazionale.
Venendo a contatto con pezzi come il sesto I am Here With You, più sommesso e dotato di un’atmosfera più rarefatta, si comprende quanto sia stato sottovalutato questo artista nel corso della sua carriera: Rob non ha mai scalato le classifiche mondiali, eppure la naturalezza che sgorga dalle sue composizioni (che non disdegnano un alone più Pop-commerciale) può considerarsi efficace e non banale.

Non resta quindi che lasciarsi trasportare in una dimensione di piacevolezza, a cavallo tra old school Blues e sperimentazioni Rock moderne, tra reminescenze Folk e un Hard Rock imbastardito ricco delle influenze dei Whitesnake: Rob Lamothe è una realtà da scoprire in tutta la sua integrità, un musicista che ha saputo trovare con il tempo l’esatta armonia che lega song-writing e resa musicale.
In definitiva, un disco solare e perfetto per l’estate, carico di passione e di buon gusto stilistico questo Long Lazy Curve.

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