Voto: 
5.3 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Fabrizio Morgante - Voce

- Daniele Belli - Basso

- Stefano Doccini - Chitarra

- Francesco Marracci - Batteria




Tracklist: 

1. The Novice Butcher

2. You Love To Hate

3. Death Thoughts

4. All That Remains





CONTATTI:

francescomarrracci@aliceposta.it

Lab Eleven

Lab Eleven

I Lab Eleven nascono nei primi mesi del 2004 per le comuni passioni musicali di un gruppo di ragazzi che hanno da poco intrapreso la strada della musica “suonata”. La band parte come cover band di canzoni Nu Metal, ma la necessità di sfornare brani propri si fa sempre più imminente, così si arriva a questo omonimo demo Lab Eleven, prima fatica musicale di questo gruppo che col passar del tempo ha assunto una crescente capacità compositiva ed espressiva.

Il lavoro si apre con la opener The Novice Butcher caratterizzata da sonorità molto forti e decise, rese ancora più accattivanti dal cantato molto aspro del singer Fabrizio Morgante; il brano risulta discreto, con una presenza di ritmiche tipicamente crossover, arricchite da spunti personali che rendono la composizione un po’ più varia. La seconda You Love To Hate continua su questa strada mostrandoci sempre riff molto grezzi ma purtroppo poco incisivi per poter acccogliere tra le proprie braccia l’ascoltatore, colpito dalla potenza dell’insieme strumenatale ma forse un po’ deluso dalla mancanza di espressività della band che in un modo o nell’altro ci presenta riff eccessivamente simili, sia nelle sonorità sia nella vera e propria essenza della canzone. La terza Death Thoughts continua il cammino del disco con sonorità quasi thrash, con ritmi molto ben sostenuti ma sempre con una notevole assenza di ispirazione emotiva, e questa è una componente che influisce tanto purtroppo, perché comunque i Lab Eleven hanno una buona vena compositiva, ma c’è ancora molto da migliorare per poter allargare le vedute del gruppo.
Più interessante la conclusiva All That Remains, aperta da un riff molto melodico ed emotivo che colpisce grazie alla sua particolare intensità, che si propaga per tutto l’arco della canzone in maniera distinta. Ma questo non basta per far raggiungere a questo demo la sufficienza piena, per i motivi già elencati sopra, ovvero un’eccessiva e notevole assenza di parti ben strutturate e forse per la mancanza di espressività, che si può evincere in parte però con l’ultima song, decisamente sopra il livello delle precedenti.

In ogni caso i Lab Eleven possono ancora macinare molto perché le idee ci sono, basta semplicemente un po’ più di impegno da parte dei musicisti, che comunque hanno avuto il coraggio e la capacità di creare un lavoro che rimane in questo caso di partenza, perché di sicuro la band, col passare del tempo, acquisterà molta più maturità e ciò consentirà loro di vedersi aperte nuove strade per superare il buio mondo dell’underground.

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