Voto: 
3.0 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
Metal Mind Productions
Anno: 
2006
Line-Up: 

- G. Kupczyk - voce, chitarra
- T. Wiśniewski - cori
- M. Korek - basso, fretless basso
- K. Walczyk - hammond, tastiera
- P. Brzychcy - chitarra, chitarra acustica
- M. Korzekwa - batteria

Guests:
- Izabella Pacewicz - flauto in Stairway To Heaven
- Piotr Wierzba - basso in Sabbath Bloody Sabbath
- Mariusz Pietka - piano in The Gypsy

Tracklist: 

1. Black Dog (Led Zeppelin)
2. Burn! (Deep Purple)
3. Child In Time (Deep Purple)
4. Gypsy (Uriah Heep)
5. Mistreated (Deep Purple)
6. July Morning (Uriah Heep)
7. The Gypsy (Deep Purple)
8. Stairway To Heaven (Led Zeppelin)
9. Blood Sucker (Deep Purple)
10. Sabbath Bloody Sabbath (Black Sabbath)
11. Jest taki samotny dom (Budka Suflera)

Grzegorz Kupczyk

Memories

Ecco a noi una compilation di cover di cui sicuramente tutti sentivano la mancanza!
Ovviamente la battuta è più che mai ironica in quanto il progetto che vede coinvolto Grzegorz Kupczyk, il singer della thrash metal band polacca Turbo, che ha poi fatto anche parte degli hard rocker Ceti, fa un po’ acqua da varie parti. L’intento dei nostri è di proporre una versione fedele ma personale di una decina di super classici dell’hard rock legati a nomi leggendari come Deep Purple, Led Zeppelin, Uriah Heep e Black Sabbath, ma non sempre il combo riesce anche solo minimamente a proporre una miscela che possa avvicinarsi alla magnificenza degli orignali della band citate.
Si parte infatti con una versione orrida di Black Dog (Led Zeppelin) che pone subito in evidenza l’interpretazione “sbagliata” al microfono di Grzegorz.
La successiva Burn! dei Deep Purple, originariamente cantata da David Coverdale, ha già un aspetto più digeribile, grazie all’apporto strumentale di strumentisti come Krzystof Walczyk, che interpreta fedelmente i passaggi di Hammond del leggendario Lord.

Per realizzare questo Memories infatti Kupczyk si fa coadiuvare dai Kruk, un gruppo esperto esecutore di hard rock di cui Walczyk fa parte. Il risultato di questa collaborazione è l’esecuzione perfetta ed estremamente fedele degli originali.
Il punto debole del disco è proprio la voce di Gregorz, non sempre all’altezza di potersi paragonare a mostri sacri come Gillan o Plant.
Di certo i brani meglio riusciti sono quelli legati al periodo Coverdale dei Deep Purple, come Burn! o Mistreated ma anche il classico dei classici Stairway To Heaven, che viene riproposto con un buon afflato emozionale.
Di tutt’altra solfa altri brani come le cover degli Uriah Heep, veramente scialbe o il pezzo conclusivo, ossia Jest Taki Samoty Dom, della band locale Budka Suflera, pezzo altrettanto noioso.
Fatte le dovute considerazioni quindi non consigliamo a nessuno l’acquisto di questo CD, che può passare cone la discreta riproposizione di un gruppo tributo agli anni ’70. Meglio procurarsi tutti gli originali.

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