Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Marcello Zinno
Genere: 
Etichetta: 
Roadrunner Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

:
- Gene Simmons - voce, basso
- Paul Stanley - voce, chitarra ritmica
- Tommy Thayer - chitarra solista, voce
- Eric Singer - batteria, voce


Tracklist: 

:
1. Modern Day Delilah   
2. Russian Roulette 
3. Never Enough 
4. Yes I Know (Nobody's Perfect) 
5. Stand 
6. Hot And Cold 
7. All For The Glory 
8. Danger Us 
9. I Am An Animal 
10. When Lightning Strikes
11. Say Yeah

Kiss

Sonic Boom

Un nome non da poco, una storia da molto. I Kiss sono tornati, anche se a dir il vero lo avevano già fatto nel 2008 per festeggiare i loro 35 anni di carriera ma con qualcosa di più che come un alone aleggiava dietro le loro storiche maschere. Ebbene dopo la discesa nella penisola per le due attesissime date di Verona e Milano, i fan del quartetto rock più ultrapittato hanno dovuto attendere oltre un anno per poter ascoltare una nuova creazione del combo statunitense ma si sa che passa in fretta rispetto agli undici interminabili anni che separano il nuovo Sonic Boom dal precedente più piatto Psycho Circus.

Undici anni di attesa meritata per tutti gli appassionati del genere ma soprattutto per gli amanti di questi mostri sacri che superati i lucenti lustri giovanili si spingono audacemente in show mastodontici nei quali è richiesta una preparazione fisica, oltre che musicale, da atleta. Siamo chiari: le diverse ere che i Kiss hanno attraversato e durante le quali hanno cercato di inserire qualche elemento nuovo nel loro sound fanno solo parte solo del passato; adesso è il momento di capitalizzare questi 35 anni di musica all’insegna di una fede che, come quella cristiana, non può mai morire: sintetizzando vogliamo dire che Sonic Boom è fottutamente Rock ‘N’ Roll!!!

Undici anni come undici sono le tracce che si aprono con la bella Modern Day Delilah, capace di lasciare di stucco anche vossignoria Glenn Hughes grazie ad un refrain inattaccabile e ad un assolo da decine di carati, ma niente che possa eguagliare la successiva Russian Roulette, più distruttiva con il suo tempo stoppato, arma letale per cui i Nostri sono stati spesso accusati di aver attentato a più di un sistema circolatorio. E si sa che dal vivo i Nostri possono davvero mandare in fibrillazione chiunque.
Stiamo parlando comunque di musica dei giorni nostri: la produzione è di altissimo livello, moderna, e c’è un grosso lavoro di suoni che fa sembrare i Kiss un giovane talentuoso gruppo alle prese con il primo capolavoro della propria carriera. Un Angus Young immerso in un party senza fine, ecco la sensazione che si prova ascoltando alcuni tratti di questa nuova fatica, anche se il poetico ed estroso trademark di Paul Stanley resta inconfondibile, ed anche quando il coro di Nobody’s Perfect spicca il volo ci viene voglia di saltare dalla sedia ed urlare proprio come se ce l’avessimo ad un paldo di mano. Anche Stand, pur nascondendo il suo ritornello da ballad, sprigiona energia pura con un riffing costantemente preciso, energia distribuita a barili soprattutto per i nostalgici dell’hard and heavy settantiano che resteranno appagati anche da Hot And Cold, seppur troppo autoreferenziale.

Impossibile non citare Danger Us che con i suoi mini-solos da headbanging sfrenato e il suo accento blues acido e cardiopatico, riporta davvero i Kiss indietro di vent’anni, con la stessa convinzione e con più maturità, maturità che permette la scrittura di un pezzo come When Lightning Strikes non di certo innovativo ma di fattura eccellente.
Insomma questo Sonic Boom rappresenta sicuramente un’uscita importante targata 2009 e, stretto a doppio nodo con God & Guns dei Lynyrd Skynyrd, può tramutarsi in pane quotidiano per tutti gli amanti dello sbiadito hard & heavy.


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