Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
I Dischi Del Minollo
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Salvo Cataudella - Reverb, Reverse, Delay, Overdrive, Fuzz
- Renè Galante - Echo, Flanger, Delay, Reverb
- Salvo Morabito - Phase shifter, Delay, Overdrive, Drum Machine

Tracklist: 

1. Baby Kisser Baby Killer
2. Fisting (Homes For Heroes)
3. Ex Boyfriend
4. Brandon
5. On Cloud Nine
6. So Deep In The Back Of The Closet
7. Before Heroine
8. Missing Children's Day

Kipple

The Magical Tree and the Land of Plenty

The Magical Tree And The Land Of Plenty rappresenta l’esordio discografico del progetto Kipple, terzetto carico di ispirazione Shoegaze, che ha trovato nella città di Bologna la culla della propria attività artistica. Originario della Sicilia ma formatosi a Padova nel 2008, il gruppo fonda il proprio sound sulla destrutturazione dei brani proposti, poiché in un’opera di studio come The Magical Tree And The Land Of Plenty regnano il cromatismo limpido e l’atmosfera suadente tipici dei lavori più sperimentali.

Profondamente plasmati nel timbro sia dalla tradizione Shoegaze/Post-Rock degli anni Novanta, sia dalle realtà contemporanee più delicate (Sigur Ròs e tinte di elettronica nordica), i Kipple non rinunciano a conferire però un tratto malinconico alle proprie composizioni, trasmettendo un’aura di perdita e di decadenza all’intero album: a testimonianza di questo lato cupo non intervengono solo i chiaroscuri strumentali tessuti dalla band, ma anche la scelta di titoli intrisi di amarezza e l’inserimento della inusuale dedica “Kipple wish to collectively thank the following broken and unbroken hearts…”.
Contemporaneamente la fotografia violacea ritratta in copertina sembra condurre in una dimensione spettrale, dove si perde la sensibilità della classica struttura di canzone, per dare spazio a intensi dialoghi tra etereo e cacofonico.
Sarebbe riduttivo soffermarsi ad analizzare le singole tracce di un prodotto discografico che deve essere ascoltato nella sua interezza, perché quella dei Kipple viene mostrata come una musica d’atmosfera, perfetto sottofondo per un intervallo meditativo.
Ad emergere dall’architettura sonora costruita sono gli aloni elettronici degli effetti e le melodie dimenticate delle chitarre, arricchiti dal ruolo fondamentale ricoperto dalle sezioni vocali: i toni cristallini avanzati dai Kipple si perdono nello spazio e nel tempo, contribuendo alla discreta riuscita di un full-length abbastanza estraneo alla scuola indipendente italiana.
Di certo non mancano i momenti di più difficile ascolto, derivati dalla monotonia che circonda alcuni episodi e che non permette loro di elevarsi ad una qualità superiore; è tuttavia dai punti di forza esplicati con The Magical Tree And The Land Of Plenty che i Kipple dovranno ripartire, simboleggiati dall’estrema cura prestata alla resa sonora e dal concetto avanguardistico di canzone.

Un plauso va dunque non solo ai Kipple, ma anche all’etichetta I Dischi Del Minollo, che da anni riesce a scoprire formazioni di ottimo calibro del panorama underground italiano più sperimentale; ci si auspica pertanto che la band padovana possa riconfermarsi in futuro con capitoli di studio sempre più convincenti e interessanti, che portino il sound della Penisola a esplorare lidi ancora poco solcati dalle altre realtà nazionali, a cavallo tra Shoegaze e una sensibilità comune a pochi progetti attuali.

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