Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Shirley - voce
- Critz - chitarra
- Irham - batteria
- Gray - basso
- Kevin - tastiera


Tracklist: 

1. Swallow
2. Dancing with desire
3. Anthem of a little child
4. Mechanical rusting doll
5. Dying life
6. Sleeping beauty (bonus track)

KeeN

Dying Life

Dalla terra d'Abruzzo, precisamente a Sulmona, capoluogo della Valle Peligna, fanno la loro comparsa i giovani KeeN, gruppo di recente formazione che propone un industrial metal molto graffiante e melodico, di forte influenza da gruppi come i Kovenant e i Rammstein, e con qualcosa che richiama un pochino anche Marilyn Manson, al quale i KeeN nella primavera 2005 hanno inoltre fatto da openers ad un concerto al Mazda Palace di Milano per il noto Against All Gods Tour. Le influenze si notano soprattutto nelle linee vocali adottate dal vocalist, che in più di un'occasione strizzano l'occhio ai cantanti dei gruppi di qui sopra, ma tutto l’impianto sonoro deve molto a questi nomi. Come ci si può aspettare da un gruppo industrial metal, troviamo l'impiego di riff duri che creano un muro di sottofondo massiccio e abrasivo, in combinazione con giri elettronici che sperimentano le soluzioni più disparate (anche se non con la stessa varietà di gruppi come gli ultimi Theatre Of Tragedy o con la stessa progressività dei gruppi avant-garde norvegesi), e con una voce dal timbro duro e tecnologico. Non manca anche di spaziare in numerosi interventi in screaming. Ora recentemente è uscito il loro EP Dying Life, anticipazione del prossimo imminente album, autoprodotto e dalla registrazione non eccezionale ma soddisfacente per un demo di una band esordiente.

Composti da Shirley (Gianni Buccigrossi) alla voce, Critz (Cristian Esposito) alla chitarra, Irham (Patrizio Maria d'Artista) alla batteria, Gray (Maurizio Marchetti) al basso e Kevin (Andrea Tirimacco) alle tastiere, i KeeN entrano in scena non da una moderna metropoli, ma da una città famosa per la tradizione artistica e architettonica risalente all'epoca medievale e romana, e non mancano di far appello alle loro origini nelle lyrics, come dimostra il loro famoso brano Ars Amatoria (disponibile nel demo precedente Love With Bite), ispirato da una famosa poesia del poeta latino Ovidio, che ebbe Sulmona come patria.
Dunque si parte con Swallow e con il suo catchy giro di tastiera, mentre la chitarra propone muri sonori elettrici. La successiva Dancing with desire si fa un po’ più oscura, grazie anche all’elettronica che ricrea atmosfere ossessive, mentre Anhtem of a Little Child sfocia invece in un battito quasi discotecale e con tappeti di tastiera di sottofondo che volano eterei per la canzone. Mechanical rusting doll è quella in cui si sente più l’influenza Mansoniana, quando l’intensità delle chitarre lascia spazio ad un breve intermesso semi-ballad per poi rimescolarsi in esso. La titletrack Dying Life è la più particolare di tutti, oltre che quella in cui si sentono maggiormente gli influssi vocali dei vocalist dei Kovenant, per quanto riguarda il chorus riverberante, e soprattutto quello dei Rammstein, per le parti più basse e cupe. Chiusura con la malinconica ballata, cantata eccezionalmente in italiano, Sleeping Beauty, bonus track dalla colonna sonora del cortometraggio La bella addormentata, con canonica sfuriata elettrica e dolci giri di pianoforte di sottofondo.

Come dimostrato anche dal discreto successo riscosso nonostante siano ancora fortemente underground, i KeeN si ergono come una band molto promettente della scena metal attuale italiana. Sviluppando una personalità immediatamente riconoscibile ed espandendo di molto lo sperimentare con l’elettronica, cercando soluzioni soprattutto alternative ed innovative, possono diventare in breve tempo un gruppo di notevole fama e considerazione in campo nazionale e perché no, ottenere qualche soddisfazione anche dall’estero.

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