Voto: 
9.1 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Peaceville Records
Anno: 
1999
Line-Up: 

- Jonas Renkse - voce
- Anders Nyström - chitarra, tastiera, cori
- Fred Norrman - chitarra, basso
- Dan Swanö - batteria

 

Tracklist: 

1. For My Demons (05:47)
2. I Am Nothing (04:37)
3. In Death, A Song (04:51)
4. Had to (Leave) (06:03)
5. This Punishment (02:46)
6. Right Into The Bliss (05:04)
7. No Good Can Come of This (04:24)
8. Strained (04:15)
9. A Darkness Coming (05:01)
10. Nightmares By The Sea (Jeff Buckley cover)(04:15)
11. Black Session (07:01)
12. No Devotion (bonus track)(04:48)
13. Fractured (bonus track)(05:54)

Katatonia

Tonight's Decision

Tonight's Decision è l'opera che conferma la nuova sonorità oscura, semplice ma ricercata della band svedese. La tristezza che la accompagna ha toni riflessivi e complessi, il dolore che trasmette attraverso ciascuna delle undici tracce si inserisce perfettamente nella chiave di composizione dei Katatonia. Co-produttore dell’album è Mikeal Akerfeldt (Opeth), già presente in passato non solo come guest vocalist ma come primo sostenitore dei suoi amici Nyström e Renske; alla batteria compare il grande Dan Swanö (Edge of Sanity) a conferire un tocco magico e preciso: il cambio di line-up, con Oretoft che viene sostituito al basso, non è rilevante poiché le linee melodiche e la struttura delle canzoni è la stessa del precedente rivoluzionario Discouraged Ones; ma ogni brano trasmette vere sensazioni di malinconia, trasportando l’ascoltatore in un vortice di desolazione e di solitudine.

Abbandonati ormai totalmente il growl e le prime follie musicali, i Katatonia realizzano un nuovo piccolo capolavoro, pubblicato dalla Peaceville Records, che resterà forse l’emblema più significativo in attesa delle uscite successive.
I pezzi, pur essendo molto simili tra loro, come nel caso del precedente full-lenght, sono apprezzabili; nei riffs continui e lenti si distingue con chiarezza l’alone di oscurità che unisce un originale Doom Metal a toni Dark e Goth/Alternative Rock.

E’ un susseguirsi di decadenza, attraverso splendide tracce: dalla prima misteriosa For my Demons, con chitarre silenziose che disegnano un ottimo filo melodico, alla inquietante I’m Nothing, dalle liriche disperate e a tratti supplichevoli.
Uno spiraglio di luce musicale è dato dalla rilassante In Death, a Song: la voce di Renske è così espressiva che distoglie l’attenzione dell’ascoltatore dai suoni elettronici, sottofondo di tutta l’opera.
Cupa e tenebrosa la seguente Had to (Leave), delineata dalle stridule chitarre e dalle voci sovrapposte; dopo l’intermezzo acustico con This Punishment, viene lasciato spazio alla particolare e coinvolgente Right into the Bliss.

Fino alla fine del disco è un susseguirsi di brani veramente validi, tra cui spicca la mesta Strained, miglior canzone dal punto di vista dell’interpretazione e del sentimento trasmessi.
La batteria segue sempre gli stessi ritmi di accompagnamento per i riffs delle chitarre; A Darkness Coming è scandita da arpeggi di chitarra acustica: non manca però la parte “heavy”, dove compare il vero primo assolo di Tonight’s Decision, raro esempio per la musica buia e diretta dei Katatonia. Per chiudere quest’album ecco vengono presentate le due tracce finali, un'inconsueta cover di Nightmares by te Sea (Jeff Buckley), che si discosta leggermente dallo stile creato dalle precedenti, e la monumentale Black Session, altrettanto insolita per la sua lunghezza (ben nove minuti) e per i numerosi cambiamenti di struttura al suo interno.

Dance of December Souls è ormai un ricordo lontano e superato per questi ragazzi svedesi, giunti alla costruzione dell’esempio più vicino e concreto paragonabile alle sonorità degli amici Opeth, con cui hanno sempre condiviso idee, ispirazioni, tecnica e passione per una musica affine ben congegnata.
 

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