Voto: 
6.7 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Avantgarde Music
Anno: 
1995
Line-Up: 

- Blackheim - voce e chitarra

- Renske - voce e batteria

- La Huche - basso




Tracklist: 



1. Funeral Wedding (08:40)

2. Shades of Emerald Fields (05:24)

3. For Funerals to Come... (02:50)

4. Epistel (01:13)

Katatonia

For Funerals to Come...

Nel 1995, dopo due anni dalla pubblicazione dell'ottimo debutto Dance of December Souls, i Katatonia ritornano con un ep, contenente solo quattro tracce composte interamente dal trio svedese.
Lo stile è sempre un Doom misto a Death, con alcune influenze Black e intermezzi Gothic.
Pur non allontanandosi moltissimo dal precedente album, For Funerals to Come... ripropone e migliora le tematiche decadenti e depresse che hanno finora contraddistinto la loro musica, con speciale attenzione all'argomento della morte; passaggi musicali lenti che si ripetono all'infinito, chiudendosi spesso in corti assoli di basso, inquietanti e cupi.

Così si struttura la canzone principale del mini, il primo brano, Funeral Wedding: growl profondo e maturo di Blackheim, scale discendenti di chitarra lente e massicce, batteria semplice e d'accompagnamento nella prima parte, più dinamica e potente nel resto del pezzo. Le liriche, tristi, mettono in rilievo l'abilità di Blackheim e compagni di far immaginare all'ascoltatore le scene descritte, come se gradualmente venissero dipinte in un quadro.

Open life beneath
Her glory stains the hearse
Procession watch the rain
Mourns the opposite birth
For the wind hopes to die
Far away from home

Shades of Emerald Fields è simile come struttura alla precedente, ma la medodia fatica ad emergere: solo qualche assolo accennato qua e là, poco chiaro ed efficace.
La terza omonima For Funerals to Come... è acustica e viene sperimentato un nuovo tipo di cantato sui continui arpeggi di chitarra, che accompagnano tutta la composizione. Una voce filtrata sembra quasi narrare il breve testo e l'assenza di batteria rende il brano più oscuro, buio e forse angosciante per tre minuti...prima del finale dell'ep con Epistel.
Questa si presenta come una traccia misteriosa, con suoni di tastiera atmosferici e uno screaming acutissimo: vengono pronunciate alcune parole, che non sono riportate neanche nel booklet dell'opera.
In effetti For Funerals to Come... può essere considerato come un lavoro semplice, banale, che non ha creato nulla di nuovo nel panorama musicale; a mio avviso invece costituisce una strana pubblicazione, preludio forse ai lavori futuri della band. In ogni caso garantisce quasi venti minuti di pura follia musicale, percorso che Blackheim, Renske e Le Huce hanno affrontato già con Dance of December Souls. L'ep fa ben sperare per i lavori futuri, anche se ancora troppo grezzo e imperfetto.

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