Voto: 
7.6 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Cyclic Law
Anno: 
2004
Line-Up: 


- Markus Pesonen – Tutti gli strumenti


Tracklist: 


1. Heili Karjalasta
2. Sika Setä
3. Kunnia Isänmaa
4. Elämän Kovat Koulut
5. ESS
6. Soon the Stroke Strikes
7. Jesus Ställde In
8. Haulikolla Hommat Järjestykseen
9. Tulipunaruusut
10. Kapitulieren? Nein
11. Avioero
12. Juokse Sinä Humma

Karjalan Sissit

Karjalasta Kajahtaa

Dopo avervi presentato questo particolare progetto con la recensione della sua ultima creazione, il buono “Tanssit On Loppu Nyt”, proseguiamo con l’analisi a ritroso della proposta dei Karjalan Sissit: il loro penultimo disco (terzo in ordine cronologico) è proprio questo “Karjalasta Kajahtaa”, che fra i lavori di Pesonen è sicuramente quello che mette a fuoco in modo ottimale gli obiettivi del musicista che si cela dietro questo progetto.

Questa release segnò anche il terzo passaggio di etichetta per l’artista finlandese residente in Svezia, accasatosi con gli ambiziosi canadesi della Cyclic Law dopo esser passato per le due più famose labels del genere (Cold Meat e Cold Spring). “Karjalasta Kajahtaa” porta a definitiva maturazione il percorso musicale iniziato dal debut omonimo e dal successivo “Miserere”: questo terzo disco riesce infatti a condensare nei suoi tre quarti d’ora tutte le buone trovate che hanno fatto emergere i Karjalan Sissit come uno dei più interessanti act del Nord Europa.

Costantemente in bilico fra un Dark Ambient piagato da atmosfere dolorose e un Martial Industrial che vive sia di disturbanti esplosioni rumoriste che di maestose orchestrazioni neoclassiche, “Karjalasta Kajahtaa” trova l’equilibrio giusto per non ripetersi, e si compone di dodici brani che mostrano raramente la corda e coinvolgono l’ascoltatore: nei pochi momenti in cui sembra possa subentrare una fase di ‘stanca’, ecco che Markus Pesonen tira fuori il proprio asso nella manica, sfoderando tre re-interpretazioni di brani tradizionali finnici, sostituendo gli assalti industriali e le urla impazzite con polverose ballate che rievocano in modo fedele un feeling d’inizio ‘900.

Nella maggior parte degli episodi di “Karjalasta Kajahtaa”, Pesonen si concentra sulla lotta quotidiana di un qualsiasi operaio dei sobborghi finlandesi contro l’alcolismo, la depressione e i continui problemi che questa routine comporta: uno scenario desolante, tristemente lontano dalle visioni ‘da fiaba’ che invece spesso ci vengono propinate da altri artisti nordici; rimangono comunque alcuni brani in cui Pesonen torna a trattare atmosfere e temi relativi alla Guerra d’Inverno e alla seconda Guerra Mondiale: ne sono un esempio la decima “Kapitulieren? Nein!”, caratterizzata da arrangiamenti sontuosi e battaglieri, e la terza “Kunnia Isänmaa”, miglior episodio del disco: le glaciali fasi Ambient, silenziose e ricche di tensione, sembrano quasi filmare l’attesa febbrile degli esperti guerriglieri finnici nelle sperdute ed innevate foreste, mentre le pompose marce delle percussioni, sostenute da cori operistici potentissimi, paiono rievocare la contemporanea e fiduciosa avanzata dell’Armata Rossa verso la terra dei mille laghi.

Ho già fatto intuire la bontà e la funzione riflessiva delle tracce tradizionali: esse sono “Heili Karjalasta” e “Juokse Sinä Humma” (rispettivamente primo e ultimo brano), efficacemente capaci di contrastare la decadenza dei momenti industriali, e la nona “Tulipunaruusut”, per certi versi più vicina alla tradizione slava. Per quanto riguarda le sensazioni più violente e nichiliste, esse si ritrovano specialmente in tracce come la seconda “Sika Setä”, ricca di echi Noise e impregnata dal ritmo serrato e monotono delle percussioni metalliche, o la quinta “ESS”, mentre i momenti più depressivi e carichi di pathos (tradotti in musica da sequenze Ambient sempre ben congegnate) si segnalano in “Haulikolla Hommat Järjestykseen” e “Soon the Stroke Strikes”.

“Karjalasta Kajahtaa” è un disco gustoso, capace di unire in modo organico le devastazioni post-industriali e le rarefatte atmosfere Ambient, un disco che può contare inoltre su importanti orchestrazioni neoclassico-operistiche e sulla personale aggiunta di motivi tradizionali: il suono pieno, corposo, tenacemente abbarbicato alla frustrante realtà di tutti i giorni, è enfatizzato dell’ottima produzione di Peter Bjärgo – proprio agli amanti dei ‘suoi’ Sophia, o di altri progetti simili quali In Slaughter Natives o Der Blutharsch, consiglio l’ascolto di questo terzo prodotto di Karjalan Sissit: “Karjalasta Kajahtaa” è il disco più indovinato di Pesonen e uno dei più riusciti capitoli della scena Martial Industrial più recente.


LINKS PER L'ASCOLTO:
Karjalasta Kajahtaa @ Cyclic Law [samples di quasi tutti i brani]
My Space di Karjalan Sissit


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