Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Leah Kirby - voce
- Chris Hill - chitarra, backing vocals
- Nick Campbell - batteria
- Matt Frederick - basso, backing vocals
- Greg Putnam - basso a sei corde, backing vocals

Tracklist: 

1. So Here It Is
2. Wasted
3. You Made Me
4. Secret
5. Monster Mind
6. 7-Second Smile
7. The Ride
8. Erase You
9. Choose Your Machine
10. Wrapped Around
11. Hero
12. Flavor

Jam Pain Society

Black Light Messiah

I Jam Pain Society arrivano dalla Carolina del Nord e si distinguono subito per la bella voce della loro dotata cantante e per un sound non del tutto inusuale, che sembra seguire una scia già tracciata da gente come Living Colour e Faith No More, ma comunque originale, dato da una miscela all'apparenza quasi improbabile di metal, hard rock, alternative, pop, funk ed industrial. Ne viene fuori Black Light Messiah, un lavoro in grado di inglobare e coagulare stili diversi, sapendo al contempo risultare particolare, aggressivo e melodico.

Il chitarrista e compositore Chris Hill, qui anche in veste di produttore e vera mente del gruppo, cita tra le proprie influenze Kiss, Led Zeppelin e buona parte della scena funk, come del resto risulta visibile dal suo guitar-work particolarmente heavy-oriented soprattutto nel riffing; fondamentale poi la singer Leah Kirby, che unisce quel tocco soul à la Aretha Franklin ad un timbro grintoso e graffiante derivante dalle sue altre influenze musicali di AC/DC, Black Sabbath e Ronnie James Dio, mostrando comunque un proprio stile e doti vocali eccelse. Tecnico ed intricato il drumming di Nick Campbell, artefice di un percussionismo che dona al lavoro anche sfumature progressive e che sembra quasi un buon compromesso tra Neil Peart dei Rush e Danny Carey dei Tool, mentre vera particolarità della band è la costante presenza dei due bassisti, Matt Frederick e Greg Putnam al sei corde.

Le dodici tracce che si succedono in tracklist, pur non vivendo mai di particolari picchi, alternano vari momenti ispirati e degni di nota ad una piccola manciata di brani abbastanza mediocri. E così passando dalle forti venature industrial di So Here It Is alle sperimentazioni di Erase You, Wasted ed Hero, sempre pervase da suoni industrial, al quasi nu metal di Monster Mind, brano però alquanto modesto, alle aperture melodiche dei trascinanti refrain dell'ottima Secret o delle stesse Wasted ed Hero, che richiamano influenze ora hard rock ora pop, ed ancora alle tinte funk di Flavor, vengono passate in rassegna un po' tutte le sembianze che riesce ad assumere il sound del combo del Nord Carolina.
Le sfumature più dark di You Made Me a cui si contrappongono refrain catchy e trascinanti, in cui si possono peraltro apprezzare appieno le straordinarie doti vocali della Kirby, ne fanno un pezzo forte del disco, al pari di 7-Second Smile, graziata dal solito azzeccato ed adrenalinico refrain, della più hard rock-oriented The Ride, che vede la partecipazione del chitarrista dei Kiss Ace Frehley, del quale non sarà difficile riconoscere ed apprezzare gli ottimi solos, e di Wrapped Around, quella che più si pone su quella scia di genialità che fu propria dei Faith No More, grazie alle sue improvvise accelerazioni e all'alta carica di aggressività, sicuramente tra i momenti migliori del platter. Peccato soltanto per quei pochi momenti davvero mediocri e sotto tono, su tutti Erase You e Monster Mind.
 
Non avranno la genialità dei Faith No More, e non avranno nel loro arco lo stesso numero di highlights su cui potevano contare i Living Colour, ma di sicuro i Jam Pain Society mettono in mostra talento ed idee, forse da focalizzare un po' meglio, ma riuscendo tuttavia ad essere trascinanti e catchy, grintosi e potenti. Black Light Messiah si rivela quindi una vera sorpresa ed un lavoro che sarà con buona probabilità gradito da tutti coloro che apprezzano nuove soluzioni e le commistioni tra i generi, ripercorrendo, senza imitarlo, un percorso già tracciato, seppur diversamente, da diversi gruppi come Faith No More, Jane's Addiction o Living Colour.

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