Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Lorenzo Iotti
Genere: 
Etichetta: 
Napalm Records/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Daniel Bryntse - voce, chitarra
- Christer Olsson - chitarra
- Henka - basso, screaming
- Jonas Lindström - batteria

Tracklist: 

1. By Blood
2. Imprisoned in Sorrow
3. From Clouded Sky
4. Bliss of Solitude
5. Aska
6. Dying
7. Shadowstone

Isole

Bliss Of Solitude

Formatisi in Svezia nel 2004, gli Isole hanno in realtà alle spalle una discreta esperienza con il precedente nome di Forlorn, cult band del panorama doom svedese, esperienza che gli ha permesso di sfornare tre ottimi dischi nell’arco di soli quattro anni. Bliss Of Solitude è appunto il terzo capitolo della loro carriera discografica, nel quale gli Isole proseguono sulla via del doom metal, esplorando scenari della più pessimistica desolazione.
La band si inserisce dunque nella tradizione dei connazionali Candlemass, ma porta all’estremo la lezione dei maestri con brani molto estesi (7-8 minuti in media), riff spessi ed ossessivi accostati a ritmiche marziali; l’elemento più particolare e caratteristico è però la voce, che discostandosi dal tradizionale tono roco e rabbioso assume linee vocali più melodiche, epiche e decadenti, andando a creare in questo modo un alone di desolazione e malinconia.

Il doom degli Isole appare quindi spogliato di tutta la sua vena rabbiosa, che costituisce un elemento predominante nelle grandi band della scena come Candlemass, Paradise Lost e Bathory; ciò che resta è una musica certamente pesante e molto ostica, ma che tuttavia non esiterà ad affascinare e catturare emotivamente chi è abituato al genere.
Merito dell’ottimo lavoro di chitarre, che alterna accordi distorti, potenti e corposi, a note acute e strazianti, riuscendo con sottili e riuscite variazioni nel difficile compito di creare un’atmosfera ossessiva senza mai far perdere all’ascoltatore l’attenzione e il coinvolgimento emotivo; inoltre le chitarre, vere e proprie colonne portanti di Bliss Of Solitude, sono sempre supportate da una sezione ritmica molto azzeccata, che passa da un drumming lento e potente a un corposo tappeto di doppia cassa (vedi By Blood, Aska e Shadowstone), e dalla già citata voce di Daniel Bryntse, molto epica ed evocativa.
I quasi 58 minuti di Bliss Of Solitude si configurano come un flusso continuo, una spirale verso la più completa desolazione, che alterna brani più spessi e potenti, come From Clouded Sky e Aska, ad altri più distesi e malinconici, come Imprisoned In Sorrow e Dying, intervallati da ottimi intermezzi melodici che si aprono come squarci in un cielo temporalesco.
Molto valida anche la mastodontica traccia finale, Shadowstone, che cattura inesorabilmente l’ascoltatore nei suoi 11 minuti di continuo flusso inesorabile, riassumendo tutto lo stile degli Isole dall’introduzione lenta e sommessa alle ossessive accelerazioni con doppia cassa e screaming, che riportano alla mente gli Opeth di Morningrise, fino ai maestosi cori epici verso la conclusione.

Dunque, con Bliss Of Solitude gli Isole mettono a segno un lavoro davvero valido e interessante, che testimonia il talento della band nel saper comporre un lavoro personale e coinvolgente all’interno di un genere piuttosto chiuso su se stesso. Consigliato molto caldamente agli amanti del genere, per chi non è abituato a certe sonorità potrebbe però essere piuttosto difficile da assimilare.

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