Voto: 
7.1 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Fonal Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Merja Kokkonen

Tracklist: 


1. Laivat saapuu
2. Rohkaisulaulu
3. Uni pöllönä olemisesta
4. Palaa aurinkoon
5. Haaveilija
6. Senkun tanssitaan
7. Sateen tullessa
8. Rukki
9. Tule puutarhaan
10. Vaeltajan laulu
11. Rukous

Islaja

Palaa Aurinkoon

Merja Kokkonen è una cantautrice finlandese attiva da qualche anno nella scuderia della Fonal Records, con all’attivo già due album (l’esordio “Meritie” del 2004 e questo “Palaa Aurinkoon”) e un terzo full-length in dirittura d’arrivo per la primavera di quest’anno, intitolato “Ulual Yyy”. Cantante e polistrumentista, questa ragazza finlandese che ha scelto come nome d’arte ‘Islaja’ ha saputo stregare più di un ascoltatore, guadagnandosi una discreta nomea fra gli appassionati della scena Psych-Folk nordeuropea grazie ad una musica tutta particolare, che mi appresto a descrivervi.

Priva di una voce particolarmente incisiva, Islaja punta tutto sulla particolarità e le sfumature, esponendo la sua voce incerta e fragile alle sovraincisioni, badando alla creazione di forti sensazioni immediate più che alla realizzazione di armonie formalmente perfette. Questo stile vocale è sia croce che delizia non solo di questo disco, ma di tutta la musica di Islaja: talvolta i giochi di voce sono talmente poco assonanti da risultare indigesti e poco fruibili, nonostante il grande valore espressivo in loro possesso, capace di ammaliare l’ascoltatore che entri nel giusto mood.
I sussurri eterei della giovane finnica si distendono su un campionario strumentale bizzarro e straniante, fatto di campanellini e sonagli, di piccoli glitch e percussioni accennate, di chitarre acustiche splendidamente profonde, di pianoforti sfiorati, di basilari flauti e drones sotterranei degli ottoni: quello che ne viene fuori è un free-folk estemporaneo, fatto di suggestioni momentanee e piccoli racconti, che si formano con incredibile facilità e con altrettanta spontaneità si dissolvono come se non fossero mai esistiti.
E’ un suono fantasioso, innocente, naive, un po’ come una fiaba raccontata da una novella Peter Pan che non vuole crescere, ma è anche un suono serio come una preghiera (tema ricorrente in questo disco), un suono leggero e fresco come la pioggia del mattino, pronto a raccontarci la bellezza della natura con la semplicità e la naturalezza che solo i bambini hanno, e che solo i grandi artisti riescono a mantenere.

Alienante, psichedelico, eppure terribilmente istintivo e reale da riuscire ad arrivare nella profondità nel nostro animo: “Palaa Aurinkoon” è un disco che potrà soggettivamente piacere o non piacere (l’ago della bilancia sarà principalmente l’apprezzamento della voce di Merja), ma che è oggettivamente in possesso di una capacità enorme e surreale di affascinare.
Questo perché “Palaa Aurinkoon” è il piacere di riscoprire una parte di sé stessi, una parte del proprio spirito, nella musica di una sconosciuta. L’ennesimo miracolo Fonal.

LINKS PER L’ASCOLTO
My Space (fan-site)
Mp3 di "Rohkaisulaulu"
Mp3 di "Sateen tullessa"

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