Voto: 
5.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Rown Houland - voce
- Ix Valieri - chitarra
- Scorpion - basso
- Nitro - batteria

Tracklist: 

1. Hellrider
2. The Chainsaw's Law
3. Alive Or Dead
4. Crossing The Valley Of Death
5. Ritual
6. Rebel On The Way
7. Snakebite
8. I'm The Motor
9. All My Rage
10. Helltrain Co.

Infernoise

The Chainsaw's Law

Gli iberici Infernoise approdano all'esordio con questo The Chainsaw's Law, edito per la loro connazionale Locomotive Records e stranamente prodotto da Timo Tolkii, proponendo un thrash-core dal taglio moderno ed a tratti southern che molto deve allo stile dei Pantera di inizio anni '90, in particolare quelli di album quali Vulgar Display Of Power e Far Beyond Driver.
Pensiamo che i componenti dello stesso quartetto iberico non si offenderebbero affatto se per loro coniassimo la definizione di "pantera-clones", tanto evidente è la loro volontà di rifarsi a quel sound che consacrò il gruppo del compianto "Dimebag" come uno dei capisaldi del moderno metal estremo, infatti l'interpretazione aggressiva e gutturale di Rown Houland si rifà senza ombra di dubbio a quella di Phil Anselmo, proprio come i riff violenti, veloci e cattivi del chitarrista Ix Velieri e le ritmiche aggressive e potenti sembrano tener conto della lezione impartita più di un decennio or sono dalla band texana.

La differenza ovviamente sta nell'originalità, nell'inventiva e, più in generale, nella qualità complessiva, perché brani come Alive Or Dead, Ritual, The Chainsaw's Law non sono affatto cattivi, ma non fanno altro che riproporre con scarsa personalità quanto già detto dai Pantera, tanto da suonare fin troppo derivativi e già sentiti, e persino la pseudo-ballad Rebel On The Way ricalca lo stile di brani come Cemetary Gates, magari con un tocco leggermente più southern e aperture melodiche più decise.
Indubbio tuttavia che una proposta del genere sia indirizzata verso una specifica tipologia di pubblico, presso la quale la presente release può anche contenere qualche, seppur limitato, motivo d'interesse; pezzi come l'aggressiva Snakebite, condita da veloci solo, o la più estrema e violenta All My Rage non sono affatto male, ed inoltre in linea generale il dischetto in questione, nonostante tutti i difetti evidenziati, riesce (seppure solo a tratti) a trasmettere una discreta dose di rabbiosa energia.
Ma sembra davvero troppo poco per farsi strada nell'attuale affollato mondo del metal.


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