Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Clear Spot
Anno: 
2007
Line-Up: 

- B’eirth – Voce, Chitarra acustica
- Amber – Voce, Flauto traverso

Tracklist: 


1. Boat of the Moon
2. On the Stragglin’ Way
3. Morning’s Waking Dream
4. The Seer and the Seen
5. Cupped Hands Spell
6. Dandelion Wine

In Gowan Ring

Time is a Spiral

“Time is a Spiral” è il primo di una serie di 10’’ limitati (500 copie) che verranno pubblicati dalla label Clear Spot, aventi come denominatore comune l’origine del materiale: ciò che ascolterete è difatti ricavato dalle registrazioni avvenute durante il programma “Dwars” dell’emittente olandese VPRO. Agli In Gowan Ring spetta l’onore di dare il La all’operazione, con questo EP di venticinque minuti contenente sei canzoni (di cui due inedite), messe su nastro nel giugno 2003 in occasione della partecipazione di B’eirth (voce e chitarra acustica) e Amber (voce femminile e flauto traverso) alle sessions della VPRO.

All’epoca era da poco stato pubblicato il bellissimo “Hazel Steps Through a Weathered Home” (Novembre 2002): di quel disco sono riproposte la spirituale “The Seer and the Seen” e la dolce “Morning’s Waking Dream”, ma soprattutto viene ripreso lo stile introspettivo, dimesso e spoglio, privo delle fumose e percussive atmosfere psichedeliche degli In Gowan Ring anni ’90: senza gli archi (che marchiavano a fuoco il suono di numerosi capitoli di “Hazel Steps...”) e con l’aggiunta del flauto e della voce femminile, tuttavia, “Time is a Spiral” rivela ambientazioni decisamente ariose, luminose e confortanti, che a tratti si ricongiungono con quel mood Psych-Folk che proprio “Hazel Steps...” aveva abbandonato.
Grazie a questi espedienti, un commovente ma positivo trasporto emotivo caratterizza “Boat of the Moon” e “On the Stragglin’ Way”, i due brani finora mai pubblicati, entrambi dotati di un feeling piacevolmente caldo, con le vibrazioni toccanti della voce di B’eirth a rivaleggiare per espressività con le melodie prodotte delle corde della sua chitarra, mentre sereni, medioevaleggianti accompagnamenti di flauto e sognanti interventi della voce femminile (assenti in “On the Stragglin’ Way”, ma generosamente distribuiti in “Boat of the Moon”) impreziosiscono dieci minuti di calma pace interiore.

Il maggior motivo d’interesse per i fan di lunga data sono, però, le due tracce finali: “Dandelion Wine”, ripescata addirittura dal debutto “Love Charms” (1994) è svecchiata e arrangiata con elegante semplicità, ma soprattutto ingentilita dalla migliorata voce di B’eirth, che a differenza di quanto accadeva nell’originale, risulta matura, piena e corposa: la soave finezza delle corde vocali della sua collega Amber dona ulteriore -e meritato- smalto ad un brano che può finalmente incantare con la dovuta completezza; analogamente, “Cupped Hands Spell”, gioiello principe di “The Twin Trees” (1997) è qui resa concisa e lucida, poiché privata dei tintinnanti sonagli, del ritmo lentissimo, dell’atmosfera surreale da sogno mistico: riportatala fra la natura viva e pulsante, datale un taglio più svelto, B’eirth trasforma il suo capolavoro, mantenendo intatta l'immensa carica poetica ma permettendo alle melodie di fluire con la massima incisività e purezza.

Per il numero e la qualità di armonie da brivido, per l’interpretazione sentita e vibrante, per l’atmosfera teneramente intima: “Time is a Spiral” è l’EP più incantevole e delicato dell’anno.

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