Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Wrong Again Records
Anno: 
1994
Line-Up: 

- Mikael Stanne - voce
- Jesper Stromblad - chitarra
- Glenn Ljungström - chitarra
- Johan Larsson - basso
- Anders Jivarp - batteria


Tracklist: 

1. Behind Space (04:54)
2. Lunar Strain (04:05)
3. Starforsaken (03:09)
4. Dreamspace (03:45)
5. Everlost (Part I) (04:16)
6. Everlost (Part II) (02:57)
7. Hårgalåten (02:26)
8. In Flames (05:33)
9. Upon an Oaken Throne (02:49)
10. Clad in Shadows (02:49)

In Flames

Lunar Strain

Gli svedesi In Flames sono inizialmente il risultato del volere del chitarrista Jesper Stromblad, che forma nel 1990 un side-project rispetto al suo attuale gruppo: gli In Flames nascono quindi come appendice dei Ceremonial Oath, dai quali successivamente Jesper si distacca per divergenze musicali ottenendo così di poter dedicare totale spazio al nuovo progetto. Per dar vita ad esso lo svedese chiama una serie di amici musicisti e collaboratori (siamo a Gothenburg e tutti un po' si conoscono e suonano insieme in triliardi di gruppi), cioè Mikael Stanne e Anders Jivarp dei Dark Tranquillity, Glenn Ljungstrom e Johan Larsson degli Hammerfall.
Formazione instabile e che anche per questo mostra una certa dose di inesperienza nel lavoro, anche ingenuità: infatti il gruppo per stipulare un contratto mentì al responsabile dell'etichetta Wrong Again asserendo di aver già pronte una decina di canzoni; ma questi rispose in maniera più entusiastica del previsto, chiedendo di poter ascoltare un demo il prima possibile. Così Stromblad & soci si ritrovarono a dover registrare dal nulla le canzoni, e con un po' di fortuna e caffeina ci riuscirono.

Teoricamente parlando, visto che l'unico di questa formazione iniziale che sarebbe rimasto in tutti gli anni successivi è Stromblad, Lunar Strain è un album degli In Flames quanto lo può essere uno dei Dimension Zero o degli Hammerfall (gruppi in cui milita per l’appunto Jesper). Comunque, poco importa. Quel che importa è come produzione e registrazione sminuiscano la qualità del songwriting, che anche se suona ancora un po' acerbo propone diversi buoni spunti.
Fin dall’iniziale Behind Space viene alla luce un veloce melodic death metal dallo stile talentuoso e intramezzato di influenze folkeggianti ed una a volte leggera attitudine più melodica al posto della normale rozzezza e brutalità del death metal (questo stile sarebbe stato poi via via abbandonato nei successivi album degli In Flames fino ai giorni nostri).
Lunar Strain
ecca forse di ancora un po’ di grezzosità, ma rimediano le idee accattivanti. I testi sembrano essere abbastanza fissati con lo spazio, abbastanza citato nelle canzoni. Per quanto riguarda i vocals invece, Stanne è, dobbiamo dirlo, ancora troppo inesperto col growl, perché la sua voce è troppo rauca, poco potente, non rifinita, poco ricercata. Non sembra quasi essere un growler, più che altro uno dal mal di gola fulminante che tenta di ruggire. Ma ovviamente anche questa sua caratteristica può essere apprezzata, e difatti a molti è piaciuto anche così.
Nell’album il già citato elemento folk si presenta sia sotto forma acustica, anche se non sempre presente, sia come influenza vera e propria nella composizione. Svetta il brano Hårgalåten (“la canzone di Hårga”, un paesino), strumentale di archi (viole e violini) e chitarra elettrica che è puramente folk svedese.
Fra i brani migliori vanno citati anche Dreamscape, sempre Behind Space, l’oscura, fin dall’introduzione in intensi violini, Starforsaken, e la meravigliosa ballad acustica (fatta eccezione per l’assolo di chitarra elettrica con distorsione pulita morbida, timida e sentimentale), Everlost part II, cantata da una malinconica e dolce voce femminile, sopra i secchi suoni delle corde acustiche battute.

Delude alla fine di ciò la pessima registrazione, la produzione scadente e il growl decisamente migliorabile di Stanne. Ma soprassedendo su questi elementi abbiamo un album rabbioso, cupo e di comunque buona fattura.
Un dischetto interessante che si inserisce nel contesto del melodic death metal come primo passo di una formazione giovane ed ancora immatura, ma con molto talento pronto ad essere sprigionato.

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