Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Pulverised Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Shyaithan - voce, chitarra
- Mike Priest - chitarra
- Demonomancer - basso
- Tremor - batteria


Tracklist: 

1. Introbliteration (01:03)
2. Slaughterror Superiority (04:20)
3. Dominator03:40)
4. The Black Vomit (Sarcofago Cover) (02:03)
5. At War With Temujin (04:17)

Impiety

Dominator

Come già anticipai nella recensione per gli Infernal Execrator, gli Impiety da Singapore costituiscono una delle realtà più intransigenti e solide del panorama estremo dell’underground e non solo. La loro creazione risale agli inizi degli anni Novanta, per proseguire con un paio di demo e ben cinque album. Sin da qui, possiamo dire di non trovarci a che fare con dei pivelli alle prime armi, ma, bensì, con dei massacratori folli lanciati sulla giusta strada di un feroce black/thrash metal. Il loro approccio al genere è volontariamente essenziale, ruvido e brutale. Le influenze ricalcano il passato glorioso di alcune bands estreme sudamericane degli anni 80 (Sarcófago su tutti), con venature thrash e punk, strizzando l’occhio ai mitici Impaled Nazarene.   

Il 2008 segna il ritorno sulle scene di questo gruppo bellicoso e la loro testimonianza la lasciano con il mini-CD in questione, Dominator. Questa nuova fatica si compone di quattro tracce più un’introduzione per accompagnarci attraverso scenari guerreschi ed oscuri. Introbliteration ci accoglie con tetri suoni orientali per poi proseguire con il fragore delle spade, le urla e la doppia cassa che entra prepotentemente. Slaughterror Superiority è irrefrenabile: i riffs sono serrati, grezzi ed essenziali mente le batteria è un continuo mitragliare. Il thrash e il black si fondono insieme molto bene e qualche cambio di tempo è da segnalare per smorzare un po’ la velocità. L’intensità non cala mai e la quantità di riffs che i nostri estremisti ci schiaffano nelle orecchie non conosce limite.  

Una speciale menzione va alla voce malata e malvagia di Shyaithan, costui anche chitarrista. Le influenze sono evidenti: Angelcorpse e Sarcófago. Dominator si assesta nuovamente su ritmi forsennati con repentini cambi di tempo, mentre alcune sezioni decisamente votate al thrash d’annata sono da segnalare al fine di creare il giusto mix esplosivo. La batteria ancora una volta si fa notare con la sua varietà e velocità, senza perdere mai un colpo anche se deve sostenere quei riffs così barbari. The Black Vomit, per chi non fosse così erudito a proposito dell’estremismo sonoro anni 80, è una cover proprio dei mitici Sarcófago. Ancora una volta la velocità fa la parte da padrona e non poteva essere altrimenti, anche perché la struttura qui riproposta ricalca perfettamente lo stile originale della canzone.  

At War With Temujin
si segnala positivamente nelle sezioni di veloce doppia cassa, al fine di far emergere i toni notevolmente più vari, con un tocco epico tutto particolare. Tuttavia, non pensiate di sfuggire alle classiche feroci partenze, ma in generale si tratta di una canzone con una struttura leggermente diversa per terminare in bellezza questo lavoro. Gli anni di gavetta si sentono tutti e, anche se Dominator non aggiungerà nulla di rivoluzionario nel genere, è sempre bello notare che c’è ancora qualche gruppo in giro che va dritto per la sua strada fregandosene dei trend.

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