Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Antica Fonografia il Levriero
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Mercy – Voce e Cori, Marranzano
- Stefania T. D'Alterio – Voce
- Fabio Gremo – Chitarra classica, Cori, Programming
- Francesco La Rosa – Percussioni, Programming
- Fabio Carfagna – Chitarre classica ed elettrica, Basso elettrico, Cori
- Davide La Rosa – Fisarmonica, Percussioni, Cori
- Giuseppe Spanò – Pianoforte, Cori
- Azoth – Basso elettrico
- M° Fulvio Di Clemente – Tromba e Trombone

Tracklist: 


1. L’Occidente (6.07)
2. Santa Luce dei Macelli (6.07)
3. Il Sereno e la Tempesta (4.08)
4. In Battaglia (The Battle) (6.31)

Ianva

L'Occidente

“L’Occidente” segna il ritorno sulle scene dei genovesi Ianva, progetto musicale che un paio d’anni fa, grazie al clamoroso album di debutto “Disobbedisco!”, si rivelava come uno fra i migliori acts Dark Folk mai usciti dalla scena italica. Dare degno seguito ad un capolavoro di quel calibro è il ‘novissimo imperativo’ (per dirla con una loro citazione) che il gruppo si prefigge di raggiungere con questo “L’Occidente”, EP di quattro tracce che è anche testimonianza dell’abbandono della formazione da parte del chitarrista Argento (tornato a dedicarsi a tempo pieno agli Spite Extreme Wing), sostituito da Fabio Carfagna.

Il suddetto ricambio porta ad un raffinamento della proposta chitarristica di base, ora meglio rifinita ed elaborata, attenta non solo all’immediatezza ma anche ad un’espressività più ricercata: sintomatica di ciò è soprattutto la title-track “L’Occidente”, brano capace di proporre un taglio personale ed arguto, oltreché discretamente poetico, a trattazioni sull’attuale condizione del mondo occidentale, tema da sempre caro al mondo del Folk apocalittico – come anticipato, l’intelaiatura di chitarre classiche è assai ricca, ma la ribalta è tutta per la voce elegante e severa di Mercy, sapientemente coadiuvata dagli intelligenti interventi della tromba di Fulvio Di Clemente, abile nel proporre pregevoli contrappunti melodici, vibranti unisoni con la fisarmonica ed anche un buon assolo, posto a conclusione del brano.

L’altra ‘metà’ degli Ianva fa capolino poco dopo, allorché l’incedere voluttuoso e torrido di fisarmoniche e trombe entra a spalleggiare Stefania D’Alterio in “Santa Luce dei Macelli”, traccia introdotta dal pianoforte e caratterizzata da una forte impronta mediterranea e meridionale, sia nei temi devozionali che nelle musiche latineggianti: anche questo secondo capitolo riesce a convincere appieno, grazie alla notevole intensità dell’interpretazione ed alla buona resa di un suono dalle tinte più esotiche e dense rispetto a quanto era possibile udire nel passato musicale degli Ianva.

Si cala leggermente di tono con l’atmosferica strumentale Folk “Il Sereno e la Tempesta”, alternante momenti cupi con altri più quieti, ma si ritorna su livelli d’eccellenza con “In Battaglia”, capitolo in cui gli Ianva rivisitano il classico “The Battle”, brano che chiudeva il debutto omonimo degli Strawbs: è l’omaggio del collettivo italiano ai cantautori ed ai gruppi Folk degli anni ’60 e ’70, e quindi a quell'ambiente musicale da cui provengono alcune tra le più significative influenze degli Ianva.
La particolarità dell’operazione sta nel fatto che Mercy & co. hanno deciso di personalizzare quanto più possibile quest’episodio: riportati fedelmente sia il giro di chitarra che la struttura del brano, riscritte e riadattate le liriche (pur mantenendo il legame tematico guerresco di fondo) per raccontare un episodio della Prima Guerra Mondiale sul fronte italo-austriaco, sostituiti gli organi tipicamente vintage con darkeggianti cori maschili e fisarmoniche Neofolk, amplificata l’importanza dei fiati e irrobustita l’impronta vocale, gli Ianva finiscono per presentarci una delle loro creazioni più efficaci e vivide – sorretta da un formidabile impianto lirico, “In Battaglia” è una canzone dal ritmo narrativo ben variegato (incalzante e drammatico negl’impetuosi frammenti dello scontro, meditativo e flemmatico nelle sezioni antecedenti e successive allo stesso) e quindi assai avvincente, anche perché graziata da arrangiamenti ponderati con estrema cura, chiara dimostrazione della rinnovata maturità in possesso dell’ensemble ligure.

Qualitativamente eccelso, “L’Occidente” viaggia sugli standard dei momenti più ispirati di “Disobbedisco!” ed è pertanto consigliato a chiunque segua la scena (Neo)Folk; la caratteristica più importante di questo EP, tuttavia, è soprattutto la dimostrazione di come la parabola artistica degli Ianva risulti ancora in fase ascendente, poiché il gruppo si rivela in grado di effettuare nuovi progressi, sia perfezionando stili e temi già precedentemente affrontati (“In Battaglia” può essere visto come un prologo a “Disobbedisco!”) che spostandosi in ambiti particolari, magari non ancora visitati direttamente – tutto ciò, mantenendo ben salda la propria identità: in sintesi, la manciata di canzoni contenute ne “L’Occidente”, confermano gli Ianva come la punta di diamante della scena Folk Noir dello stivale.

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