Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Jon Stolber - voce, tutti gli strumenti, programmazione


Tracklist: 


1. Birthday
2. Jaws of Love
3. The Idiot (Fat Benjamin Remix)

Hungry i, The

Birthday

The Hungry i è il progetto one man-band sorto nel 2005 quando l’inglese Jon Stolber debutta con il primo EP, The Car. Comincia la sua carriera musicale facendo di un post-rock, caratterizzato da atmosfere pop, la sua arte. Per la precisione il suo primo lavoro si rifaceva particolarmente ai platter hip pop di Dj Shadow, che dal punto di vista storico ha fortemente rivoluzionato la scena musicale prima britannica e poi mondiale. Il singolo, The Birthday, prodotto nel 2006, sancisce però una svolta sonora. Le componenti electro e strumentale vengono sviluppate e indirizzate verso ambientazioni più dark, come fa subito notare lo stesso artwork. Il risultato è affascinante, molto raffinato. E’ un sound che unisce in sé l’aspetto ritmico e avvolgente del trip-hop con una sfumatura fortemente atmosferica. Intrecciandosi, questi elementi creano un sound rilassante, malinconico, ma anche freddo, stregato.

Il singolo è composto dunque di tre tracce che appaiono molto ben integrate. Il sistema vocale è studiato con molta attenzione. Rimanda per i backwards choirs al vocal tipico dei Porcupine Tree. L’apparato strumentale è invece vario e diventa portavoce di numerosi generi. La prima song, la title-track, esplicita il carattere quasi da Massive Attack per quanto riguarda la batteria, campionata, che plasma una squisita atmosfera underground. Il vocal è evanescente, modulato su toni bassi, e rende in modo opportuno la malinconia che esprime il brano. E’ un connubio molto dolce, che accarezza la mente dell’ascoltatore, il quale rimane spaesato tra memorie e situazioni immaginarie.
E’ bellissimo a questo proposito il passaggio di piano e hammond appena si sorpassa il minuto che imprime un forte senso di drammaticità al sound. E’ molto valida anche Jaws of Love, grazie a un andamento altalenante; supportata, oltre che da crash, anche da effetti “industriali” in sottofondo che dimostrano l’influenza di Bjork.
The Idiot, terza track, mixata da Fat Benjamin, sviluppa d’altra parte un vocal non più caldo come prima, ma al contrario agghiacciante. Esprime quindi un senso di disagio contrastante con la prima parte del singolo, anche dal punto di vista lirico.
E’ un disco molto interessante, riflessivo, che lascia ben sperare in vista di un primo album, che permetta di diffondere il marchio The Hungry i.

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