Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Sweet Poison Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Matt Albarelli - voce
- Andy Ringoli - chitarra
- Simone Almasio - chitarra
- Walt Borrelli - tastiere, hammond
- Valentino Rello - basso
- Ul Giurgin - batteria

Guests:
- Frank Caruso - chitarra in North Winds
- Stefano "Sebo" Xotta - chitarra in Only Love
- Pierpaolo Buzzi - chitarra in Don't Stop

Tracklist: 

1. Full Throttle
2. Rolling
3. Don't Stop
4. I Wanna Rock You
5. Only Love
6. North Winds
7. Baby
8. Right Now
9. I'll Never Be You
10. Nothin' Else

Homerun

Don't Stop

Altro bel colpo messo a segno dalla Sweet Poison Records, che dopo aver lanciato il buon debutto dei trevigiani Burning Black in campo heavy metal, ci riprova, peraltro con esiti positivi, con Don't Stop, album di esordio degli Homerun, sestetto varesino dedito ad un melodic hard rock sulla scia dei vari Gotthard e Bonfire, con chiare influenze derivanti dalla scena melodic hard degli anni '80, ed in particolare Firehouse, Danger Danger, Mr. Big ed ovviamente Bon Jovi prima maniera.
Il giovane combo lombardo avrà deciso già da tempo di fare le cose per bene, probabilmente fin dall'inizio della loro storia che risale al 2000 quando ancora si chiamavano Dead Poets, se ci sono voluti ben otto anni per dare alle stampe il loro primo, ma sicuramente valido, full-length. La loro proposta è molto facile da inquadrare, si tratta infatti di un melodic hard dal taglio attuale che, pur non brillando certo per originalità, non paga nemmeno dazio alle varie influenze presenti, cosa abbastanza meritevole e decisamente difficile in un genere da sempre inflazionato come l'hard rock. Lo stesso moniker sembrerebbe essere un chiaro riferimento a quel Homerun che i Gotthard immisero sul mercato nel 2001, e persino il timbro di Matt Albarelli ricorda vagamente quello di Steve Lee, ma per nostra fortuna non siamo affatto di fronte ad una sbiadita copia della rock band elvetica.

La produzione nitida, la giusta cura di arrangiamenti e melodie, la buona tecnica di tutta la band e l'ispirato song-writing di Albarelli, sembrano essere gli elementi alla base della buona riuscita di questo debut, mentre talvolta l'eccessivo ricorso alle facili melodie, spesso orecchiabili e piacevoli, provoca a tratti un calo del giusto tiro e può essere causa di composizioni un po' scontate e prive di mordente, come nel caso di Baby.
Invece brani come Full Throttle, Rolling e soprattutto la title-track possiedono indubbiamente una dose di feeling maggiore, merito di melodie azzeccate e del tiro giusto per non far perdere mordente al loro genuino, energico ed adrenalinico hard rock, dando vita ad un efficace cocktail tra i Bon Jovi dei bei tempi ed i Gotthard di Dial Hard. Un leggero calo qualitativo si ha però con le più prevedibili ed ingenue, ma tuttavia gradevoli, I Wanna Rock You, pezzo rockeggiante e frizzante che si muove tra il glam degli anni ‘80 e il Bryan Adams prima maniera, e Right Now, uno dei brani più hard del lotto, penalizzato purtroppo da un ritornello poco efficace e che sa un po' di risentito, mentre va molto meglio con l'arena rock di I'll Never Be You, brano orecchiabile e frizzante che promette un'ottima resa in sede live.
Ampiamente soddisfacente anche il ricco capitolo ballad, grazie alla piccola gemma a nome Only Love, in cui mostrano un gusto melodico ed una maturità che li pone sugli stessi gratificanti livelli delle più affermate band europee, all'immancabile acustica Nothin' Else, tipica ballata "american-style" con tanto di armonica e tinte country che chiude poi in un bel crescendo, ritmico ed emozionale, dato dall'ingresso della batteria e della chitarra elettrica, ed infine alla più ambiziosa e lunga North Winds, in cui ancor più che negli altri pezzi si può apprezzare il prezioso e ben dosato contributo delle keys di Walt Borrelli.

Qualche piccola cosa da migliorare qua e là sicuramente c'è, magari una produzione che premi un po' di più l'ottimo guitar-work di Ringoli ed Almasio, contribuendo allo stesso tempo a rendere un po' più ruvido e sanguigno il loro sound, ma senza ombra di dubbio con un esordio come Don't Stop i nostrani Homerun hanno realizzato il loro primo "fuoricampo" da autentici campioni.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente