Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Alex Mereu - voce
- Ivano Spiga - chitarra
- Eros Melis - chitarra
- Rob Frau - basso
- Giacomo Macis - batteria


Tracklist: 

1. Legion's Oath - March Of The Legionaries (02:01)
2. Vis Et Honor (06:06)
3. Ares Guide My Spear (Hellenic Warrior Spirit) (05:43)
4. The Call To Arms (Acoustic version) (05:25)

Holy Martyr

Vis Et Honor

Vis Et Honor, forza e onore: questo il maestoso titolo scelto per il terzo disco degli Holy Martyr, vera e propria realtà all’interno della scena Epic italiana ed internazionale. Il gruppo si forma nel lontano 1994 per volontà di Ivano Spiga in Sardegna, regione tutt’altro che povera di storia, cultura e tradizioni. Il nome scelto inizialmente è Hell Forge, ma, tre anni dopo la sua nascita, il gruppo decide di optare per un cambio, scegliendo come monicker definitivo Holy Martyr. E’ però solamente nel 2002 che il complesso sardo pubblica il primo demo, Hatred And Warlust, e due anni dopo, con Hail To Hellas, scrive addirittura un concept basato sulla leggendaria battaglia delle Termopili. La band riceve sempre più consensi e critiche positive ed è così che, dopo numerose controversie e cambi di formazione, esce appunto Vis Et Honor, terzo, sudatissimo EP del complesso italiano.

Il mini, composto soltanto da quattro tracce, di cui una non completamente inedita, esordisce con una narrazione veramente solenne. La voce di Federico Gaviano lascia poi spazio a Legion's Oath - March Of The Legionaries, più che una vera e propria canzone un’introduzione al secondo brano. All’incedere bellico scandito dalla batteria si sovrappongono poi le chitarre, che riescono incredibilmente a riportare l’ascoltatore indietro nel tempo, fino a esplodere in un riffing micidiale: è l’incipit di Vis Et Honor. La titletrack del disco è il risultato di mesi e mesi di prove, sacrifici e tanto sudore, ma anche il prodotto di un costante miglioramento sia tecnico che compositivo. Di conseguenza Vis Et Honor non può che essere una vera perla di Epic Metal, affilata come una spada nei passaggi tirati e massiccia come uno scudo nei tratti lenti. In poco più di sei minuti gli Holy Martyr mettono in mostra tutta la loro grinta e la loro abilità tecnica, anche se è quella di Alex a colpire particolarmente. Il singer non si limita a cantare i magnifici testi, nati dal genio di Ivano, ma li recita addirittura, in modo davvero stupefacente oltretutto. I due axemen si intrecciano sbizzarrendosi fino al ritornello, durante il quale sono i cori, mai così azzeccati, e la batteria a passare in primo piano. Il lavoro di Giacomo dietro le pelli è costante ed impeccabile, così come quello di Roberto e del suo basso. I ritmi incalzanti, il lungo assolo centrale, il refrain travolgente: tutti elementi imperdibili, che rendono il brano uno dei migliori mai scritti dagli Holy Martyr.

La seconda track di Vis Et Honor si intitola Ares Guide My Spear (Hellenic Warrior Spirit) e dura quasi sei minuti. Dalla Roma imperiale gli Holy Martyr viaggiano fino ai tempi d’oro della Grecia mitica e dei suoi invincibili opliti. Il brano, non tanto a livello musicale quanto alle tematiche trattate, si avvicina ovviamente a Hail To Hellas, secondo disco del gruppo sardo. Cadenzato e meno diretto del precedente, il pezzo non rinuncia comunque né ai cori epici quanto all’atmosfera pugnace che caratterizzavano la titletrack. Tanta è la fermezza che trasuda da Ares Guide My Spear che il Dio della guerra ellenico sembra aver accolto per davvero il tributo della band ed aver donato alla stessa parte del suo miracoloso potere. Il testo è infatti un’invocazione, una preghiera ad Ares, divinità tanto cara ai gloriosi guerrieri di Sparta e di tutta la Grecia. Terminata la terza e cruenta traccia si giunge quindi all’ultimo capitolo di questo EP: The Call To Arms (Acoustic Version). La song è una nuova versione dell’opener di Hail To Hellas, The Call To Arms per l’appunto. Tuttavia la somiglianza fra le due canzoni è solo minimamente percettibile. A partire infatti dall’introduzione narrata, del tutto assente in questa nuova edizione, le componenti discrepanti sono talmente numerose da poter considerare il brano del 2005 quasi un inedito. E’ però soprattutto l’atmosfera a cambiare drasticamente, in quanto nella song rivisitata si percepisce, grazie all’uso delle chitarre acustiche, un forte carattere drammatico, non assente, ma comunque minore nella composizione contenuta in Hail To Hellas. Le delicate note di The Call To Arms guidano poi l’ascoltatore verso la fine del mini fra pathos e tragicità, quasi fosse un’antica opera letteraria di stampo epico.

Gli Holy Martyr si riconfermano una tra le band più incisive degli ultimi anni in ambito Epic Metal. Vis Et Honor è un disco nato dopo molti problemi interni al gruppo, che, ciò nonostante, è riuscito ad oltrepassare tutte le difficoltà ed a pubblicare un EP di inestimabile valore. Il mini è assolutamente meraviglioso e la sua unica pecca è rappresentata dalla durata eccessivamente breve. Sono girate molte voci riguardo ad un possibile scioglimento del complesso sardo, ma sarebbe veramente un peccato per tutti vedere questi musicisti, così abili e creativi, prendere strade diverse l’uno dall’altro. Rimane comunque viva la speranza di risentire presto il nome degli Holy Martyr risuonare ancora una volta nell’Olimpo, fra gli dei e gli eroi del vero Epic Metal. Per chi fosse interessato, è possibile acquistare Vis Et Honor direttamente dal sito della band ad un prezzo più che economico, a dimostrazione che i soldi, a persone del genere, interessano gran poco. Onore dunque al glorioso ed immortale impero di Roma, onore agli Holy Martyr!


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