Voto: 
9.2 / 10
Autore: 
Riccardo Carcano Casali
Genere: 
Etichetta: 
BMG Ariola
Anno: 
1997
Line-Up: 

Ville Valo - voce
Lily Lazer - chitarra e voce
Mige Amour - basso
Emerson Burton - tastiere
Gas Lipstick - batteria

Tracklist: 

1. Your Sweet Six Six Six
2. Wicked Game
3. Heartless, The
4. Our Diabolikal Rapture
5. It's All Tears (Drown In This Love)
6. When Love And Death Embrace
7. Beginning Of The End, The
8. (Don't Fear) The Reaper
9. For You

HIM

Greatest Lovesong Vol. 666

E’ questo l’album di debutto dei finlandesi H.I.M., destinato nel ‘97 ad aprire loro la via per fama e notorietà.
Avevano cominciato a farsi conoscere un annetto prima con la riuscitissima cover di Wicked Game, una soporifera canzone degli anni ottanta firmata da Chris Isaak. Curioso è come i ragazzi, capitanati dal cantante/songwriter/uomo immagine Ville Valo, non avendo all’inizio abbastanza soldi per usufruire appieno dell’assistenza dei leggendari Finnvox Studios, si trovassero costretti ad affidarsi ad un altro studio per la registrazioni di gran parte delle basi.
Come per tutti i gruppi capaci di creare (nel bene o nel male) una proposta musicale estremamente personale, si è molto dibattuto su quale fosse il genere suonato dalla band finlandese. Le influenze di cui lo stesso Valo parla includono la scena metal, il pop anni ’80, Iggy Pop, i Sisters of Mercy. E le sonorità del primo lavoro firmato H.I.M. appaiono in effetti come una sintesi di facili sonorità pop e durezza metallica, il tutto condito di atmosfere goticheggianti e oscure, che è stato solo in seguito definito dalla stessa band come “love metal”.

Al di là del brivido di disgusto che cattura l’animo del virile e peloso black metallaro nell’udire l’accostamento delle due parole, la definizione è in effetti calzante: i testi presentati presentano tutti tematiche d’amore, pensato in stile decadente come sentimento distruttivo e totalizzante, che per intensità è paragonabile solo alla morte, e in sintesi con questa si manifesta nella sua forma più assoluta e assolutizzante. Un’emozione forte, fortissima, che va proprio per questo espressa con l’utilizzo di chitarre distorte e graffianti, che a tratti interrompono il cantato dolcissimo e suadente e le abbondanti parti in tastiera.
E’ questo il punto di forza del cd che, non indugiando in sdolcinatezze da BackStreet Boys, dosa sapientemente gli ingredienti dolci e quelli amari, mescolando le tinte forti a quelle opache, creando una visione complessiva decisamente personale, che sebbene molti potrebbero non apprezzare, non è certo mai banale. In seguito gli H.I.M. si sono lasciati sedurre dalle prospettive del commerciale e hanno, già con il secondo Razorblade Romance, attuato un notevole alleggerimento nello stile, il che li ha decisamente allontanati dalla parte “Metal” che caratterizzava Greatest Lovesongs e portati ad un genere più blando, che ha trovato conferma nel terzo e quarto album. Dunque, ironicamente, il loro primo album è l’unico che può essere realmente definito Love Metal, contrariamente agli esiti successivi, che di metal hanno, appunto, solo l’etichetta.

Apre il cd l’emblematica Your sweet 666 con i suoi potenti riff di chitarra accostati alla suadente voce di Valo che tra alti e bassi scandisce il trascinante ritornello, seguita dalla già citata Wicked Game, che dimostra la bravura della band nel recuperare un brano piuttosto insipido e trasformarlo in un pezzo di grande carattere. Notevole anche The Heartless, in cui una pesante schitarrata va’ ad interrompere in modo sorprendente i cori e la chitarra acustica. Da segnalarsi anche l’onirica e originale Our Diabolikal Rapture e For You, anch’essa sostenuta da una distortissima chitarra elettrica che dona carattere e appesantisce le suadenti tastiere. Ad arricchire il complesso troviamo la cover di“Don’t fear the reaper” dei Blue Oyster Cult, riletta in chiave H.I.M. con i tempi dimezzati e il testo trasformato in un riuscito dialogo tra voce maschile e femminile. In definitiva questo primo album degli H.I.M. rimane il lavoro più originale della band e sicuramente quello meno “equilibrato” ed esente da eccessive sdolcinatezze, capace di ricevere apprezzamenti non solo da turbe di ragazzine adolescenti ma anche da un pubblico meno affine al “commerciale”, che richiede qualcosa di più “sostanzioso”; una pietra miliare, se non altro per la difficile e riuscita fusione di generi e gusti musicali spesso discordanti.

TRACKLIST:
1. Your Sweet Six Six Six
2. Wicked Game
3. Heartless, The
4. Our Diabolikal Rapture
5. It's All Tears (Drown In This Love)
6. When Love And Death Embrace
7. Beginning Of The End, The
8. (Don't Fear) The Reaper
9. For You

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