Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Polyvinyl Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Tristan Wraight - voce, chitarra, basso
- Erin Fein - voce, tastiera
- Brett Sanderson - batteria


Tracklist: 

1. Your Old Street
2. TV
3. Put Us Back Togheter Right
4. Pity City
5. Songy Darko
6. Owl Eyes
7. The Midwest is The Best
8. Lions
9. Lullabies
10. Struggle With Numbers
11. Words Make You Tired
12. Hi-Ya!
13. Signs Point To Yes (But Outlook Not So Good)
14. I Love, You Laugh

Headlights

Kill Them With Kindness

Gli Statunitensi Headlights sono un’ottima sorpresa nel panorama indie-pop e a distanza di un anno dall’eccezionale comparsa con l’EP The Enemies, sempre sotto il marchio della Polyvinyl Records, confermano una sorta di supremazia nel campo con il debut-album Kill Them With Kindness. Il trio americano unisce nel proprio sound la misura giusta di pop tradizionale modellandolo con tastiere in una direzione atmosferica, piuttosto innovativa. Il mood appare pertanto molto fresco, in diversi punti etereo, come dotato di un’aura magica e sognante che culla l’ascoltatore. Si può dire tranquillamente che la band fa parte di quelle realtà musicali dalle quali ci si può aspettare un’ascesa continua e le quattordici tracks che compongono questo full-lenght testimoniano tale maturità artistica. I singoli brani sono infatti ricchi di spunti che si allineano su una produzione compatta in ogni caratteristica del sound. E’ un’opera evocativa e rilassante, dedita all’atmosfera e a sonorità quasi orchestrali, il tutto immerso in una malinconia generale molto aggraziata e delicata.

Proprio la prima track apre nel migliore dei modi possibili questo platter. Your old Street è l’immagine della situazione sonora elegante, dolce e sensibile, grazie a intriganti intrecci di violini e basso. Questa sintesi strumentale continua quindi a salire di intensità, fino a fermarsi d’un tratto e a lasciare spazio al bellissimo duetto vocale maschile e femminile che caratterizza tutto il disco. In particolare il vocal femminile, sfumato, etereo e malinconico, è quello più impressionante per capacità espressiva. La matrice pop poi mette in risalto il sistema vocale rispetto al blocco strumentale e, così facendo, le linee vocali donano un grande rilievo a ciascun brano. L’altra componente importante è quella del basso che in più casi costituisce la base ritmica e melodica, fino ad accostarsi quasi alla wave nella dodicesima traccia, Hi-Ya. Il riffing di chitarra sta alla base invece della seconda TV dove emerge con più forza anche l’apporto elettronico. Emerge inoltre una forte dose di energia che è molte volte presente nel disco, cosicché il sound diventa avvolgente, grazie anche a un’evoluzione sonora spesso originale. Un’altra track che emerge con forza per qualità ed efficacia sonora è la terza Put Us Back Togheter Right. Il giro di tastiera unito al vocal di Erin Fein regala un grazioso effetto incalzante di malinconia, rafforzato dall’onnipresente apporto di basso. A diretto seguito di questi toni pacati e onirici stanno Pity City e Songy Darko, la prima con voce maschile (Tristan Wraight) e la seconda con voce femminile, che grazie al riffing di basso aggiunge anche un tocco di mistero.

Da qui il trio risolleva il tenore emotivo dei precedenti capitoli con un arioso e dinamico giro di piano in Owl Eyes e nell’ottava e “rockeggiante” Lions, anche se questa piccola parte centrale è meno efficace rispetto all’inizio e a quello che le segue. La bella Lullabies è forse il brano migliore per il vocal maschile e anche per quanto riguarda il lavoro di chitarra. Motivo: un ottimo arpeggio-svolta che impreziosisce il songwriting. La band si permette poi uno spaziale e aureo intermezzo elettronico, di carattere piuttosto sperimentale, con effetti roboanti, stellari. Infine il disco è concluso da una buona track evocativa, con suoni che svaniscono lentamente, come luci soffuse. Kill Them With Kindness quindi lascia l’ascoltatore proprio con questo intento, onirico, etereo e raffinato. Si tratta di un debutto davvero buono che lascia ben sperare sul futuro degli Headlights.

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