Voto: 
7.6 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Gain Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Jocke Berg - voce
- Silver - chitarra
- Martin - basso
- Adde - batteria


Tracklist: 

1. Kick On The Upper Class
2. Bang On Your Head
3. Last Forever
4. She’s Offbeat
5. We Don’t Celebrate Sundays
6. Hateful
7. Wildboys
8. My Good Reputation
9. Cry Your Eyes Out
10. Simple Man
11. Blood On Me
12. Standing On The Verge

Hardcore Superstar

Hardcore Superstar

Dediti ad un frizzante ed elettrizzante Sleaze Metal, che riprende in parte le sonorità Street/Glam di gruppi come Motley Crue, Bang Tango e New York Dolls, gli svedesi Hardcore Superstar hanno saputo crearsi un proprio valido marchio di fabbrica, aggiungendo un pizzico di attitudine Punk al loro sound, un po’ come hanno fatto i connazionali e contemporanei Zan Clan e Backyard Babies, a differenza dei quali però, a mio modo di vedere, presentano un song-writing più fresco e meno derivato. Così reduci da altalenanti prestazioni, dal buon esordio di Bad Sneakers and A Pina Colada del 2000 all’ultimo e meno convincente No Regrets del 2003, si ripresentano con quest’ultima release self-titled, che si propone fin da subito aggressiva ed effervescente, improntata ad un Rock elettrizzante e carico di energia in grado di far scuotere pure i sassi.

Con stupore una breve introduzione alla "Alan Parsons Project" ci immette in Kick On The Upper Class, ma arrivano presto le schitarrate di Silver e la stridente voce di Jocke Berg a cavalcare sull’onda di una frizzante e veloce Sleaze song che solo nel finale si affida agli stacchi melodici dei due stessi protagonisti, con ritmi più lenti, chitarra che disegna delicate melodie e la voce del singer che si fa più pulita; ed è ancora una miscela esplosiva di Street/Glam veloce ed elettrizzante a caratterizzare Bag On Your Head e Last Forever, in quest’ultima sembra un po’ di risentire i Guns N’Roses nella loro versione più punkster. Si arriva adesso alla parte centrale e migliore del platter, ad iniziare dalle favolose She’s Offbeat e We Don’t Celebrate Sundays, la prima in possesso di un bel chorus orecchiabile e quasi frenetica nel suo ritmo, la seconda invece gioca su una linea melodica accattivante e dall’alto potenziale emotivo, rinchiusa però in una struttura e in un contesto tipicamente Hard e dove la coppia Silver-Berg sfoggia un’altra grande prestazione, a mio avviso la migliore del lotto. Il ruggito del singer diviene ancor più graffiante in Hateful, caratterizzata da continui cambi di ritmo in cui si rendono protagonisti anche Martin ed Adde, che comunque finora avevano eseguito in maniera eccelsa il loro lavoro, un riff potente ed incisivo invece apre Wildboys, brano dal bellissimo ed avvolgente ritornello, con un picco di apprezzamento quando si rallenta leggermente e Borg va per pochi istanti sul pulito per poi sfociare nuovamente nel loro ruggente Rock tirato e veloce, e si continua ancora con immensa goduria nella successiva My Good Reputation, frizzante e briosa, come anche ben riuscite sono Cry Your Eyes Out e Simple Man, le quali però suonano più aggressive e tirate. La più particolare Blood On Me contiene evidenti richiami agli AC/DC, alta tassazione alcolica ed un sensazionale quanto esplosivo chorus, per chiudere con Standing On The Verge, l’unico pezzo lento che però non perde in grinta e mordente, bellissimo qui il lungo e veloce assolo di Silver.

Hardcore Superstar conferma quindi, se ancora ce ne fosse bisogno, il valore e il talento della band di Goteborg, assestandosi all’incirca sugli stessi buoni livelli dei suoi predecessori, a differenza dei quali sembra maggiormente orientato a sonorità più Hard, addandonando invece, o quantomeno limitando al massimo, le incursioni in territori Punk. Un lieve ma evidente cambio di stile, che non sappiamo come può essere accolto dai loro più affezionati ascoltatori, e poi nonostante tutto si ha sempre la sensazione che manchi ancora qualcosa per il definitivo salto di qualità.


NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente