Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Philipp Mazal - voce
- Felix Papp - chitarra
- Devin Cox - chitarra
- Alex Battner - basso
- Tim Cox - batteria

Tracklist: 

1. Unseen Enemy
2. Gut Candy
3. Ravenous
4. Axe Splatter
5. Neon Sun
6. Worlds Collode
7. Symphony Of Death
8. Bone Grinder
9. Again

Hackneyed

Death Prevails

Dopo i giovani americani Black Tide, ecco questi Hackneyed, altro giovanissimo quintetto, stavolta germanico, i cui membri hanno tutti un'età compresa tra i quattordici ed i diciassette anni, che ne fanno senza ombra di dubbio una delle band con l'età media più bassa che si possa riscontrare in circolazione, ad essere lanciato da una potente label, in tal caso la Nuclear Blast, nel panorama metal. Con le loro faccie pulite e sbarbate e la loro immagine da metallari "non vissuti" sembrano il perfetto prototipo della boy band metallica per le ragazzine più alternative e meno convenzionali.

Porta voci di un death metal di stampo americano, tecnicamente preparati e vogliosi di approdare sulle alte vette del panorama metal estremo, gli Hackneyed risultano evidentemente acerbi ed artisticamente immaturi, privi della giusta dose di personalità che permetta loro di ritagliarsi uno stile proprio su cui a sua volta edificare il proprio trademark.
Nessuno dei brani che si succedono nella tracklist del qui discusso Death Prevails, loro disco d'esordio, sembrerebbero in possesso infatti delle suddette caratteristiche, ed anzi molti di essi risultano piuttosto canonici e mediocri nello stile, ricalcando in tal modo, nei contenuti e nella sostanza, la stessa banalità della copertina, chissà quante volte già vista in un lavoro death o più in generale metal.

L'album nel complesso scorre via senza né infamia né lode, e magari niente di strano che tra alcuni amanti delle sonorità più estreme questi cinque ragazzi tedeschi possano trovare convinti estimatori, del resto partono da buone basi tecniche, compreso il profondo growl del singer Mazal, e da un'adeguata conoscenza degli stilemi che intendono proporre. Ma è evidente che al momento non abbiano idee sostanzialmente proprie, come dimostra anche lo scarso minutaggio del disco (circa trenta minuti), facendo quindi anche emergere un forte senso di derivativo della loro proposta, peraltro rafforzato dall'abbondante uso di riff old-style e di una convinta ripresa di un certo death metal, rifacentesi a band come i Morbid Angel. L'aggressiva apertura di Unseen Enemy sembra tendere verso il lato più brutal del death, come si percepisce anche da altri pezzi, come Gut Candy o Axe Splatter, mentre per il resto si assiste soprattutto ad un susseguirsi di mid-tempos che sembrano aver ben poco da dire.

Nonostante il debutto di questi giovanissimi tedeschi non sia esente da pecche, sembra comunque doveroso precisare che non poche sono le scusanti a loro favore, in primis l'età, come potrebbe sembrare superfluo ricordare che non molti sono, sono stati e saranno, i sedicenni capaci di conquistarsi un contratto con una label di peso come la Nuclear Blast, fattore che da solo basterebbe a far capire le potenzialità di una band forse lanciata con eccessivo anticipo nell'oscuro mondo del metal estremo. Non resta che aspettarli e valutarli meglio alla prossima uscita, infatti l'età, la tecnica e l'appoggio di una buona label sembrano stare dalla loro parte, ma è necessario acquisire quella giusta dose di personalità, al momento totalmente esente, ed al contempo perfezionare un song-writing un po' troppo standardizzato e poco incisivo.

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