Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
SST Records
Anno: 
1982
Line-Up: 

- Bob Mould - voce e chitarra
- Greg Norton - basso
- Grant Hart - batteria

Tracklist: 

1. All Tensed Up (02:02)
2. Don't Try To Call (01:30)
3. I'm Not Interested (01:31)
4. Guns At My School (00:55)
5. Push The Button (01:48)
6. Gilligan's Island (01:23)
7. M.T.C. (01:09)
8. Don't Have A Life (02:09)
9. Bricklayer (00:53)
10. Tired Of Doing Things (00:58)
11. You're Naive (00:53)
12. Strange Week (00:57)
13. Do The Bee (01:49)
14. Big Sky (00:57)
15. Ultracore (00:47)
16. Let's Go Die (01:26)
17. Data Control (05:28)

Hüsker Dü

Land Speed Record

Gli Hüsker Dü non erano semplici artisti, non lo sono mai stati. Gli Hüsker Dü erano diversi, avevano qualcosa in più. Quando ad inizio anni ottanta si sentiva un certo bisogno di pestare sull’acceleratore e si voleva dimostrare a tutti costi di essere i più veloci, gli Hüsker Dü non si sono tirati indietro, sporcandosi le mani a dovere. E dopo aver riconosciuto i limiti di un intero genere, i tre americani hanno intrapreso percorsi mai battuti in passato, contribuendo così alla formazione di nuovi gruppi e nuove scene. Ma andiamo con ordine. Gli Hüsker Dü nascono nel 1979 a Minneapolis, nel Minnesota, una città come tante altre negli Stati Uniti: decentrata, noiosa, razzista, senza una vera tradizione Rock alle spalle. Sembra strano, ma gli Hüsker Dü si formano qui, nel giro del Longhorn Bar, il primo locale Punk della città. Il loro nome si rifà ad un celebre gioco da tavolo danese (Husker Du significa “ti ricordi?”), mentre le umlaut sopra il monicker vengono aggiunte dal gruppo per ottenere un effetto ancor più unico e misterioso. Partita inizialmente come quartetto, la band di Minneapolis si libera ben presto del tastierista Charlie Pine e prosegue quindi con la storica formazione a tre: Bob Mould (voce e chitarra), Grant Hart (batteria) e Greg Norton (basso). I primi concerti consentono al gruppo di farsi conoscere sulla West Coast statunitense, dove Greg Ginn, leader dei Black Flag, decide saggiamente di arruolare gli Hüsker Dü nella sua SST Records. Il primo frutto di questo fecondo sodalizio è Land Speed Record, full lenght d’esordio del combo nordamericano.

Può fare un certo effetto scoprire che Land Speed Record, il primo disco degli Hüsker Dü, è in realtà un live album, ma questo è quanto. Infatti, registrare un LP in quel periodo era considerato quasi un lusso per le giovani Hardcore band. Non è raro leggere di gruppi, spesso anche famosi, scioltisi prima di dare alle stampe un qualsiasi lavoro discografico. Incidere un disco dal vivo poteva risolvere molti problemi, ma al tempo stesso riduceva notevolmente la qualità del suono. Non a caso Land Speed Record è caratterizzato da una produzione davvero scadente, marginale soltanto se si è veri appassionati del genere o se si vogliono ripercorrere i primi anni di carriera degli Hüsker Dü. Land Speed Record non si propone, comunque, quale classico live album: l’apporto del pubblico è praticamente nullo, così come l’interazione fra esso ed il gruppo. In sostanza, quindi, gli Hüsker Dü hanno semplicemente colto l’occasione al volo, registrando su disco il loro show del quindici agosto 1981 al 7th Street Entry di Minneapolis (locale attiguo al ben più quotato First Avenue).

Land Speed Record possiede ben pochi di quegli elementi sonori che renderanno straordinariamente unico il terzetto americano. Al contrario, esso offre quasi mezz’ora di puro e tiratissimo Hardcore, un Hardcore sulla scia di Black Flag e D.O.A., violentissimo e malato. E’ davvero sorprendente la velocità a cui riescono a suonare i tre ragazzi del Minnesota, i quali non rinunciano comunque ad arricchire il proprio sound con una buona dose di tecnica. Riff al fulmicotone si susseguono ad un ritmo impressionante, seguiti da assoli semplicemente incredibili per impeto ed intensità. Di certo la qualità del suono non permette di apprezzare appieno il disco, tuttavia bastano i due minuti di Push The Button o della successiva Gilligan's Island per capire con che razza di forsennati si ha a che fare. Il titolo stesso dell’opera, Land Speed Record, si riallaccia perfettamente alla mostruosa proposta musicale del combo americano! A questo punto, però, è bene far luce su un altro aspetto del disco, meno positivo se vogliamo. Solitamente si parla sempre bene del buon vecchio vinile, ma stavolta l’acquisto del disco vero e proprio, e non della versione su CD, diventa addirittura indispensabile. Oltre al fatto di poter godere di un suono più pulito e meno compatto, il vinile si presenta come un regolare album, mentre l’edizione su CD contiene - abbastanza inspiegabilmente - due sole tracce. Nella prima rientrano gli otto brani iniziali, nella seconda quelli conclusivi. Purtroppo Land Speed Record non è mai stato ristampato ufficialmente dalla SST Records, di conseguenza risulta abbastanza inutile buttarsi alla disperata ricerca di una diversa versione dell’album…

Land Speed Record è solo un primo, infernale, assaggio di quelle che sono le capacità tecniche ed artistiche del fenomenale combo statunitense. Land Speed Record non è comunque un disco per tutti, i suoi evidenti limiti lo rendono adatto soltanto ad una ristretta cerchia di irriducibili fan. A prescindere da ciò, esso è e resterà sempre un importante trampolino di lancio, senza il quale gli Hüsker Dü non sarebbero mai arrivati a coniare un masterpiece del calibro di Zen Arcade.

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