Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Deathwish Inc./Andromeda
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Tomas Lindberg - voce
- Kristian Wahlin - chitarra
- Johan Osterberg - chitarra
- Matti Lundell - basso
- Hans Nilsson - batteria


Tracklist: 

1. Home To Oblivion
2. Lifeline Lost
3. Running With Scissors
4. The Big Radiating Nothing
5. Annihilating Liberty
6. A Life Transparent
7. In The Wake Of Progress
8. A Myth Retired
9. Small Town Ignorance
10. Escape Plan Routed
11. Discontent
12. 21st Century Heartburn

Great Deceiver, The

Life Is Wasted On The Living

Dopo tre anni di pausa si risveglia la rabbia sonora dei The Great Deceiver, band che i cultori del Death svedese conosceranno profondamente per la militanza del cantante degli storici At The Gates, Tomas Lindgren: il terzo capitolo discografico Life Is Wasted On The Living viene pubblicato dal quintetto scandinavo proprio in concomitanza con l’atteso annuncio della reunion degli At The Gates, che ha colpito i cuori di tutti i fans della formazione chiave del Death made in Sweden. Tomas Lindgren ha comunque portato avanti negli anni questo progetto The Great Deceiver, facendogli acquisire una personalità unica ed inimitabile all’interno del panorama estremo contemporaneo ed elevandolo a degno erede della tradizione degli At The Gates. Secondo il carismatico cantante, The Great Deceiver ha sempre rappresentato il “cugino Hardcore” degli At The Gates, in quanto fin dall’ep d’esordio Cave-In, datato 1999, è stata proposta un’innovativa unione tra le dinamiche Hardcore, le sfuriate del Death e la maestosità elettronica di certi passaggi Industrial.

Il timbro caratteristico dei The Great Deceiver si evince già dall’opener Home To Oblivion, ricca di temi tipici dello stile svedese, ma capace di farsi strada lungo meandri di derivazione Hardcore, ritmiche di batteria in primis. La voce di Lindgren accompagna la devastante cavalcata con il ruggito che l’ha reso seminale nei lavori con gli At The Gates, raggiungendo il culmine dell’interpretazione nella veloce Lifeline Lost, particolare commistione tra il sound dei vecchi Soilwork e un gusto prettamente Hardcore. I riffs si susseguono caotici, descrivendo il mood distintivo di Life Is Wasted On The Living, con le chitarre sempre in primo piano a disegnare motivi complessi nella struttura e travolgenti nell’approccio: ne sono chiare testimonianze Running With Scissors, dotata di una certa eco corale in stile Hardcore, che arricchisce la resa vocale complessiva, o la splendida Annihilating Liberty, colma dei tratti Industrial che garantiscono un alone soffocante in più sezioni dell’opera.
Sicuramente non è tutto merito dei The Great Deceiver ciò che traspare nell’ascolto di Life Is Wasted On The Living, poiché gran parte dei patterns può considerarsi derivato dalla storia dell’Hardcore d’oltreoceano, così come gli intrecci di chitarra sono ricercabili nei capolavori degli acts della scena di Gothenburg, come Dark Tranquillity (basti accostarsi alla quarta The Big Radianting Nothing), The Haunted o appunto At The Gates.

Concludendo, Life Is Wasted On The Living è un album che può essere considerato come un ponte tra due panorami parecchio differenti, come quello del Death nordeuropeo e quello dell’Hardcore statunitense; i The Great Deceiver riescono a far confluire il tutto in un sound decisamente valido ed efficace, che potrà essere apprezzato dai cultori di entrambe le sfere musicali. Ecco quindi spiegata un’ulteriore causa delle costanti richieste di ingaggio giunte ai The Great Deceiver da numerose case discografiche: tuttavia la band di Lindgren ha addirittura sciolto il proprio vincolo con la Peaceville per potersi unire alla Deathwish Inc. Records, etichetta del mondo Hardcore che ha avuto nel proprio roster gruppi del calibro di Terror e Converge. In questo terreno fertile per le radici dell’Hardcore i The Great Deceiver hanno trovato il proprio equilibrio, plasmando un terzo episodio discografico degno successore delle ottime realizzazioni passate di Lindgren. E se inoltre si aggiungono le curiosità che il moniker The Great Deceiver è tratto dai King Crimson e che Lindgren annovera tra le sue influenze principali Joy Division e Velvet Underground, si comprende l'eccellente versatilità stilistica ed apertura mentale del combo svedese.

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