Voto: 
5.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Metal Blade
Anno: 
1989
Line-Up: 

- Robby Takac - voce, basso
- Johnny Rzeznik - chitarra, voce
- George Tutuska - batteria

Tracklist: 

1. Out Of Sight
2. Up Yours
3. No Way Out
4. 7th Of Last Month
5. Love Dolls
6. Sex Maggot
7. Down On The Corner
8. Had Enough
9. Road To Salinas
10. Em Elbmuh
11. Misfortune
12. Artie
13. Gimme Shelter
14. James Dean

Goo Goo Dolls, The

Jed

Jed esce nel 1989 e prosegue sullo stesso percorso intrapreso dal debut omonimo, che lo precede di due anni, con la voce stridente e raschiante del bassista Takac ad interpretare veloci e brevi pezzi dalle ambizioni limitate e dai risultati accettabili ma di certo non rivoluzionari, mentre le idee e le soluzioni non sembrano abbondare nel repertorio del trio di Buffalo, così non è forse un caso che tra i brani maggiormente riusciti vi siano due cover, Down On The Corner dei Creedence Clearwater Revival, cantata addirittura da Lance Diamond, e Gimme Shelter dei Rolling Stones, sempre proposti in una loro personale versione Punk.
Ben riuscita anche la lenta ed acustica James Dean, cantata da Rzeznik ed ovviamente dedicata all'attore prematuramente scomparso, come anche la piacevole e punkettara Road To Salinas, che è proprio la strada dove l'attore nel '55 perse la vita a bordo della sua Porsche "Little Bastard", mentre il brano che più di ogni altro merita particolare menzione è sicuramente la breve, veloce e frizzante Up Yours, non a caso anche questa cantata da Rzeznik, che mostra un evidente salto di qualità rispetto alle composizioni dell'album d'esordio, come un buon passo in avanti rappresenta Had Enough, altro pezzo Punk veloce, quasi Hardcore, ma anche melodico e con buone parti di chitarra.
Se questi brani fanno supporre un'evoluzione positiva e più accurata nel sound dei Goo Goo Dolls, tutto ciò che resta non fa altro che confermare invece i limiti e i pregi mostrati nella First Release, com'è sottotitolato il loro debut, infatti brani come Out Of Sight e No Way Out pur mostrando un netto miglioramento nella cura delle linee melodiche, in realtà puntano quasi tutto su un ritmo frenetico e su ritornelli spesso orecchiabili e talvolta ripetitivi, e non manca nemmeno il pezzo strumentale, come 7th Of Last Month, e le brevi quanto futili sperimentazioni di Em Elbmuh, mentre gli altri vari brani da Sex Maggot, nome originario della band, a Misfortune o Love Dolls poco o niente aggiungono all'album.

Jed rimase per sempre, ed infatti lo è ancora, nell'oblio, come del resto gran parte della discografia iniziale dei Goo Goo Dolls, e non fece altro, come già detto, che confermare pregi e difetti, potenzialità e limiti, di questo giovane trio ancora lontano dal potere aspirare ad un posto di rilievo nel ricco ed eterogeneo panorama musicale americano di fine anni '80.


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