Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Warner Bros
Anno: 
1998
Line-Up: 

- Johnny Rzeznik - voce, chitarra
- Robby Takac - basso
- Mike Malinin - batteria

Tracklist: 

1. Dizzy
2. Slide
3. Broadway
4. January Friend
5. Black Balloon
6. Bullett Proof
7. Amigone
8. All Eyes On Me
9. Full Forever
10. Acoustic #3
11. Iris
12. Extra Pale
13. Hate This Place

Goo Goo Dolls, The

Dizzy Up the Girl

Nel 1997 i Goo Goo Dolls lasciano Buffalo, loro città d’origine, e si trasferiscono a Los Angeles per incidere questo Dizzy Up The Girl, l’album che a mio avviso rappresenta l’apice compositivo nell’evoluzione e nel percorso musicale delle “bambole capricciose”. Abbandonato il punk delle origini e con una sempre maggior ambizione, accompagnata peraltro dalla voglia di rendersi famosi di fronte al grande pubblico, questi tre ragazzi danno vita ad un album ricco di potenziali hit, tanto che la metà dei brani presenti potrebbero benissimo essere dei singoli o comunque pezzi buoni per occupare le charts per molte settimane, basando la loro musica su quell’essenzialità che li ha contraddistinti fin dall’inizio, una chitarra, un basso e la batteria, con l’aggiunta della grande interpretazione di un Johnny Rzeznik in grazia di Dio.

L’album, che viene pubblicato nel 1998, viene aperto dalla dinamica ed energica Dizzy che si fa apprezzare per le sue strofe tirate e per il suo chorus pieno ed orecchiabile, seguita da Slide, secondo singolo estratto dal disco, brano energico anch’esso e romantico al tempo stesso, che può puntare su una linea melodica vincente e sul buon lavoro della chitarra e della voce di Rzeznik, mentre Broadway si presenta dolce, briosa e leggera, chiudendo così un trittico iniziale dove ogni canzone potrebbe, come dicevo, rappresentare un potenziale singolo o hit. Si cambia registro con January Friend, bel brano dalle sfumature hardcore, ma è soltanto una breve illusione perché Black Ballon, con una bellissima intro di chitarra acustica, riprende le sonorità iniziali, proponendosi a tratti malinconica, nelle strofe, ed a tratti adrenalinica, nei ritornelli. Bullet Proof è un altro bel pezzo melodico ed energico, con un refrain da pelle d’oca e riffs diretti ed incisivi, invece Amigone sembra ricollegarsi alle origini punk della band, mentre per All Eyes On Me vale quanto già detto per Bullet Proof. Full Forever è il brano meno indicativo del lotto, ed a seguire l’acustica Acoustic #3, dove la chitarra acustica e la voce di Rzeznik disegnano una melodia dolce e patinata, peccato solo che sia così breve, ma tutto ciò è solo il preludio ad Iris, la canzone, inserita anche nella colonna sonora di un famoso film ed accompagnata alla sua uscita da un bel videoclip, che ha reso famosi i Goo Goo Dolls, sembra infatti avere tutte le carte in regola per far di essa un classico, la malinconica melodia sorretta dalla sempre leggera chitarra e dagli accennati rintocchi di basso e con la batteria che batte i suoi colpi sempre al momento opportuno, con un intermezzo strumentale ed un finale da brividi. A chiudere la dinamica e quasi frenetica Extra Pale e la semi-ballata Hate This Place, nei cui refrains si può assistere ai pregevoli acuti del vocalist.

Dizzy Up The Girl, come già detto in apertura, è l’album migliore dei Goo Goo Dolls, capace di emozionare e far sognare, dove si trova la vera essenzialità del rock, non c’è spazio infatti per auto compiacimenti, niente soli o virtuosismi vari, ma solo qualche giro di accordi, un’impronta melodica curata ed accattivante e tanta genuina semplicità, che poi è proprio ciò che non è mai cambiato nel percorso musicale dei Goo Goo Dolls.


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