Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Andrea Sacchi
Genere: 
Etichetta: 
Frost Foundation Records
Anno: 
2006
Line-Up: 


- Teryan - Programming, Voce
- Mr. Ntr - Programming, Voce, Testi


Tracklist: 


1. Intro:The Awakening
2. Abduction Part 1:Implantology
3. Abduction Part 2:Mutation
4. Near Death Experience: Remenbrances Of A New Being
5. Dictate From Beyond
6. Seeds In This Universe
7. A Lonely Prophet: Conspiracy
8. A Wish Of Obnubilation
9. Blood Shedding: Rebellion
10. Just A Hope

Gloria Nuda

Dictate From Beyond

La electro/dark band Gloria Nuda nasce nel Maggio del 2003 dalle menti dei compositori Teryan e Mr. Ntr. Nel 2005 il duo produce il suo debutto Dictate From Beyond, un interessante concept che narra i drammi interiori di un uomo rapito dagli alieni e come questa terribile esperienza abbia influenzato tutta la sua vita.

Musicalmente siamo di fronte a un buon platter di elettronica che presenta similitudini ora con un ambient apocalittico, come nel caso dell’oscura e “disarticolata” Intro: The Awakening, ora con un EBM più fruibile, sebbene la band solo raramente conceda all’ascoltatore delle parentesi orecchiabili (fanno eccezione la “ballad industrial” Seeds In This Universe e Blood Shedding Rebellion, dai ritmi martellanti perfetti per il dance-floor).

La proposta dei Gloria Nuda è infatti piuttosto ermetica, le basi di musica techno, più che puntare sull’orecchiabilità tendono ad essere oscure e disturbanti, un’ottima resa sonora per il concept a cui tutto il lavoro è legato. Un’altra scelta volta a rendere il platter ancora più criptico consiste nell’utilizzo delle due voci, basate su dei timbri diversi. Si va da un narrato con toni profondi ad uno stile graffiante e a volte disperato, per arrivare a sporadici inserti di screaming vocals, tesi a sottolineare i momenti più drammatici dell’album.

Completano il quadro le ottime Abduction Part 1: Implantology, una song nevrotica dove le basi di musica techno si fanno più martellanti e A Lonely Prophet: Conspiracy, episodio piuttosto vario che chiama in causa alcuni risvolti di musica classica e mediorientale. Un disco ben realizzato, di certo non vi è nulla che faccia sobbalzare o che ci dia l’impressione di essere di fronte a un album di genere definitivo (va detto che una produzione un po’ più curata avrebbe certamente giovato al tutto), ma l’onestà di questo lavoro è fuori discussione. Meritevoli di un ascolto.


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