Voto: 
6.7 / 10
Autore: 
Riccardo Carcano Casali
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

:
- Daniele Liverani - chitarra, basso, tastiera
- DC Cooper - voce
- Daniel Gildenlöw - voce
- Jorn Lande - voce
- Andrea Dätwyler - voce
- Eric Martin - voce
- Toby Hitchcock - voce
- Dario Ciccioni - batteria


Tracklist: 


1. Toy Warehouse
2. No More Chances
3. Save Me From My Destiny
4. Alive and Safe
5. Jump Off This Train
6. Let Me Live
7. Inside These Memories
8. I Die
9. Back To Life Again
10. Dream In Liberty
11. The Final Surprise

Genius

Genius - Episode 3: The Final Surprise

Un po’ troppo dispersivo nella sua titanicità: ecco come si presenta subito il terzo capitolo della saga curata dal poli-strumentista e compositore Daniele Liverani, che conclude così la trilogia iniziata cinque anni or sono con il primo A Human Into a Dreams’ World.
Intendiamoci bene, Liverani non manca di estro e sicuramente si impone per le sue ottime doti di chitarrista e bassista nonché tastierista, disegnando linee imprevedibili e fulminee all’interno delle sue lunghe (a volte lunghissime) canzoni.
Ma in tutti questi cambi di tempo e di riff, la maggior parte degli ascoltatori rischia di perdersi e smarrire la strada lottando in mezzo a una foresta tropicale di suoni che tentano di trasformare un opera rock in una epic/prog opera, con innesti che troppo spesso suonano bizzarri e rischiano di allontanare dal sentiero dell’opera. E il fatto che a collaborare con il nostrano musicista siano schierati fior fiore di singer, tanto da non dover chinare il capo, almeno sulla carta, a progetti affini come Avantasia ed Ayreon, non fa che aumentare la delusione per un’occasione in buona parte sprecata, anche se non del tutto.

Non per niente quando Liverani decide di non strafare vengono fuori canzoni di un certo spessore, come la lenta e emozionante Save Me From My Destiny, in cui la brava Andrea Dätwyler crea melodie vocali che, accoppiate alla parte strumentale gestita con un pizzico di minimalismo in più da Liverani, sanno incantare. Anche altri episodi, come Let Me Live, potrebbero essere più che convincenti, ma manca un punto di arrivo, e a volte sembra di guardare un giocatore di calcio che dribbla quattro avversari con abilità ma poi manca la porta clamorosamente. Sarà che la squadra in campo è così folta di fenomeni da far automaticamente le aspettative e il giudizio: non capita tutte le volte di sentir cantare insieme Daniel Gildenlow, DC Cooper, Jorn Lande, Toby Hirchcock, e forse per questo il risultato lo si pretenderebbe assolutamente stratosferico.
Non è comunque detto, in conclusione, che i fan di Liverani, o quelli che perdonano facilmente qualche compiacimento compositivo che concede molto ad un certo tecnicismo, non apprezzino l’ultimo pezzo della storia targata Genius, che non sarà un capolavoro come lo si voleva, ma una chance la merita sicuramente. In fondo, come si dice: “De gustibus…”


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