Voto: 
4.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
1990
Line-Up: 

- Bart Smits - voce
- Hans Rutten - batteria
- René Rutten - chitarra
- Hugo Prinsen Geerligs - basso
- Jelmir Wiersma - batteria
- Frank Boeijen - tastiera

Tracklist: 

1. Second Sunrise
2. Six Dead, Three to Go
3. Downfall
4. Another Day
5. Share the Wisdom

Gathering, The

An Imaginary Symphony

I Gathering vengono formati nel 1989 ad Oss, Paesi Bassi, dai fratelli Hans (batteria) e René Rutten (chitarra) assieme al vocalist Bart Smits, a cui successivamente si aggiungono il bassista Hugo Prinsen Geerligs, il chitarrista Jelmir Wiersma e il tastierista Frank Boeijen. Per il nome si ispirano ad una scena del film Highlander in cui si parla con insistenza di un'adunanza (in inglese "the gathering") di tutti gli immortali della trama del film.

Questo demo intitolato An Imaginary Symphony è la prima pubblicazione degli olandesi Gathering, venuto prima ancora del full-lenght d'esordio Always.
Il suono è ancora grezzo e derivativo, nel tentativo acerbo di sdoganare influenze più melodiche e atmosferiche (soprattutto grazie all'inserimento delle tastiere che, seppur molto dozzinali, sono viste come una novità nell'ambiente) da un sound primitivo che ha le sue radici nel death metal e nello speed-thrash ottantiano con punte del primo doom metal. Dal punto di vista lirico, invece, siamo già molto più vicini a territori maggiormente congeniali al gothic metal, a partire dal titolo dell'uscita il cui intento è di essere evocativo e fumosamente fascinante.

Ciò che slega Second Sunrise dal death metal sono le aperture atmosferiche, le digressioni con arpeggi melodici, gli interventi di tastiera. Il tutto conferisce a donare più eleganza al ruvido, marcio (e derivativo) impianto sottostante in cui confluiscono Possessed come Venom od Obituary, non ancora rifinito negli arrangiamenti come lo sarà poi nella versione dell'album completo.
In Six Dead, Three to Go tutto ciò comunque è ancora meno abbozzato, giusto un looping elettronico iniziale, qualche misero sottofondo tastieristico ogni tanto e l'outro clean; per il resto non c'è nulla di più originale o personale di quanto fanno già gruppi come i Paradise Lost in questo periodo.
Downfall sarebbe solo un death metal rozzo macchiato di angoscia vicina per certi versi al black metal, se non ci fossero i tappeti di tastiera di sottofondo, ma questi sono piatti e monotoni.
Another Day è praticamente un relativo aggiornamento con un po' di choirs di tastiera banalotti dei Celtic Frost, mentre Share the Wisdom è "più ambiziosa" e cerca di dirigersi occasionalmente ora più verso i Morbid Angel, ora più verso i Paradise Lost, ora più verso i Candlemass.

In definitiva un prodotto ancora immaturo e acerbissimo che non dice nulla di quel che i Gathering sarebbero un giorno diventati. Esso comunque consente agli olandesi di essere notati da diverse riviste musicali e di iniziare a farsi un nome.

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