Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Spinefarm Records
Anno: 
1996
Line-Up: 

- Mikael Sandorf - vocals
- Andreas Johansson - guitar
- Tomas Jutenfäldt - guitar
- Niklas Svensson - bass
- Oskar Karlsson – drums
 

Tracklist: 



1. Inanna (Intro) 02:03 
2. Where The Winds Of Darkness Blow 03:22
3. The Silence 03:00
4. Tears 05:03
5. The Dreaming Glade 03:42
6. When Daylight's Gone 04:16
7. Into Seasons Of Frost 04:48
8. A Bloodred Path 03:30
9. I Wanna Be Somebody (W.A.S.P. cover) 03:19

Gates of Ishtar

A Bloodred Path

La Svezia della prima metà anni 90 è in completo fermento. Da un lato, sopravvive bene il death metal classico ad opera di vere colonne portanti del genere quali Entombed, Dismember, Carnage, Unleashed e chi più ne ha più ne metta; dall’altro, possiamo già trovare alcune band che provano una sorta di sperimentazione cercando di accostare elementi melodici al loro sound brutale e tagliente, spesso votato ad incorporare dentro di sé elementi black metal. Forse i primi veri precursori di questo genere sono i Dissection, i quali con il loro The Somberlain del 1993 gettano le basi per molte altre giovani band.
Certo, anche band quali At the Gates, In Flames e Dark Tranquillity sono da citare affinché il quadro sia completo. I garage pullulano di queste nuove realtà che prendono come modello la brutalità di due generi neonati quali il black e il death a cui affiancare una ricercatezza negli arrangiamenti che è classica del metal tradizionale. La pura malvagità e pesantezza del sound non è mai fine a se stessa, ma sempre mediata e perfettamente bilanciata. Non per nulla, in questa fase di sperimentazione che non faceva prevalere un genere sull’altro nascono i primi, forse unici, capolavori di questo una volta impensabile mix musicale.

I Gates of Ishtar furono una di quelle realtà che forse non fecero fare il balzo decisivo al genere, ma che sicuramente lo fecero rafforzare e crescere nell’underground. Il loro debutto, A Bloodred Path, ormai di difficile reperibilità nell’edizione originale, mostra una passione incredibile per un genere ancora in bilico attraverso le tre influenze principali (death, black e heavy) ma anche incredibilmente sincero e genuino. I lavori successivi ad opera della band si adattarono in qualche modo allo stile At The Gates – Slaughter of the Soul, perdendo in termini di originalità e schiettezza per prevalere con la mera tecnica strumentale. Questo primo lavoro annovera nove tracce di media durata per un prodotto che scorre via velocemente e mostra con nostalgia alcuni momenti veramente esaltanti di un genere, in un determinato periodo che non ritorneranno più.

Il disco si apre con i tempi veloci di Inanna a sostenere stacchi e aperture melodiche degne della prima ondata della NWOBHM ma incattivite da una distorsione delle chitarre death/thrash per introdurre il riffing crudo, oscuro di una maggiormente veloce Where The Winds Of Darkness Blow. Qui possiamo notare come le influenze si mischino bene, passando attraverso up tempo pregni di una violenza prettamente death/black di stampo melodico per proseguire con breaks dal tocco epico, evocativo e raggelante. La voce, come nella maggior parte di questi casi, adotta un timbro acido ma mai eccessivamente estremo. Certo, lo scream prevale quasi ovunque sul growl ma non si lascia mai andare a urla troppo prolungate che possano intaccare o oscurare la bontà del suono.

Il picco del disco per quanto riguarda ispirazione, feeling e velocità lo si raggiunge con un piccolo gioiello dal nome The Silence. La batteria viaggia sovente su blast beats e la registrazione essenziale, seppur abbastanza potente, esalta il lavoro dalla doppia passa mentre il charleston lega il tutto in maniera eccellente. Le chitarre ancora una volta, più ancora che in precedenza, si lasciano andare a sfuriate che non perdono mai il tocco melodico. Preziosi i duetti nelle partiture meno tirate anche se l’impronta pesante dei Dissection si fa sempre notare alla grande. Si rallenta leggermente in termini di velocità con Tears, anche se gli up tempo ci sono sempre mentre ciò che possiamo notare qui è una maggior attenzione per i cambi di tempo e la ricercatezza nelle melodie delle chitarre. Il tremolo è lo stile adottato per le partiture veloci quando invece le scale a nota singola riempiono l’atmosfera di tristezza e freddezza al momento dei mid-tempo. Si prosegue su tempi medi per The Dreaming Glade, a voler esaltare un guitar work decadente nella sua epicità. La malinconia delle terre nordiche ispira il gruppo come non mai ed anche qui capiamo la bontà di un prodotto che non deve per forza viaggiare su tempi veloci per essere coinvolgente, sufficientemente personale e di buona fattura. When Daylight's Gone oppone in modo drastico, sapiente e professionale partiture tirate al limite in termini di velocità ad altre che fanno risaltare i fraseggi melodici ad opera delle due chitarre. Ottimo ancora una volta il ritornello in una struttura di canzone solida e già matura.

Lo stesso stile viene seguito dalla successiva Into Seasons Of Frost, rafforzata da un assolo chitarristico a dir poco esaltante seppur semplice nella sua struttura ispirata chiaramente al metal classico. La title track mischia sapientemente attacchi black/death di stampo melodico a raffinatezze su tempi medi a donare sempre la giusta importanza all’opposizione dei due stili. Le azzeccatissime la partiture tastieristiche a metà traccia donano in senso arioso alla composizione col loro tocco epico, sempre malinconico che rispecchia il paesaggio nordico d’inverno. Strana la cover posizionata in fondo all’album, ovvero la rockeggiante I Wanna Be Somebody dei W.A.S.P. qui intatta nello stile ma incattivita e appesantita decisamente. Ad ogni modo essa non risulta per nulla snaturata nel suo stile stradaiolo e ciò ci piace come conclusione ad un album sicuramente valido ma sottovalutato. Spero vivamente che tutti gli amanti del vero melodic death metal lo conoscano e se non dovesse essere così, una lezioncina di storia è caldamente consigliata.                                                                                                                                                                                                

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