Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Simone Fiorletta - chitarre
- Andrea De Paoli - tastiere
- Pasko - basso
- Tony Liotta - batteria

Tracklist: 

1. A Day In California
2. I Came Back
3. To Fly Over The Rainbow
4. Welcome, Anita!
5. Only Three Minutes To Dream
6. Borderline
7. You Are My Past, Present, Future
8. Brawl In A Saloon
9. The Beginning Of A New Era
10. Good Bye

Simone Fiorletta

My Secret Diary

Reduce dal buon concept album Dorothy con i suoi Moonlight Comedy, l'estroso chitarrista italiano Simone Fiorletta torna dopo pochi mesi, sempre sotto l'egida della Lion Music, con My Secret Diary, suo secondo lavoro solista e strumentale che segue al precedente Parallel Worlds.
Accompagnato da altri musicisti di sicuro valore, come il tastierista dei Labyrinth Andrea De Paoli, l'eclettico batterista Tony Lotta, uno che negli anni ha lavorato con artisti del calibro di Sting, Tina Turner, Santana o Angelo Branduardi, ed il bassista Pasko, il nostrano chitarrista e compositore dà vita ad un album di progressive melodico che sconfina dal progressive rock di stampo settantiano ad un più attuale progressive metal fino a giungere a lidi jazz e fusion, sostenendo e valorizzando il tutto con una performance straordinaria e duttile, che mette in risalto l'abilità tecnica dei soggetti coinvolti, capaci quindi di cimentarsi in diverse soluzioni e diversi stili e generi con risultati ampiamente positivi.

Al di là però dell'aspetto prettamente tecnico e strumentale, a dirla tutta sempre ad alti livelli quando ci troviamo al cospetto di simili lavori, a far piacere è più che altro l'approccio melodico e variopinto con cui sono state approntate e con cui vengono proposte le varie composizioni, che non si limitano esclusivamente a volere sbalordire l'ascoltatore con alte performance di abilità tecnica, ma che fortunatamente riescono anche a destare l'attenzione, ed in molti casi l'apprezzamento, di chi ascolta.
Infatti l'alto gusto melodico di episodi come l'opener A Day In California o To Fly Over The Rainbow, non solo raggiunge lo scopo di rendere più facile e piacevole l'ascolto, ma soprattutto fa dello strumento un veicolo di racconto e di trasposizione di emozioni, anziché limitarlo a semplice mezzo di dimostrazione tecnica, così che non sarà impresa ardua cogliere la frenesia e l'aggressività di Brawl In A Saloon, il dolce romanticismo di Welcome, Anita!, la quiete sognante di Only Three Minutes To Dream, il tutto condito da un chitarrismo variopinto, spesso legato al filone dell'instrumental virtuoso, ma anche capace di sconfinare in escursioni jazzistiche o in momenti più rock di scuola targata Santana.
Unico inconveniente è che, soprattutto per chi non avvezzo a lavori del genere, sorbirsi l'intero album dall'inizio alla fine, specie ai primi ascolti, potrebbe risultare un po' difficile, con il rischio anche di trovare l'insieme un po' pesante, in particolare trovandosi di fronte ad alcuni punti più complessi, o comunque di più difficile assimilazione, come nel caso di Borderline.

Nel complesso comunque My Secret Diary è un album particolarmente consigliato agli amanti della sei corde ed in generale a tutti coloro che hanno sempre manifestato interesse verso questo tipo di sonorità e verso il virtuosismo strumentale, ma che, niente di strano, potrebbe trovare estimatori anche al di fuori di questa ristretta cerchia.

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