Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Spikefarm Records
Anno: 
2001
Line-Up: 

- Trollhorn – Tastiere
- Somnium – Chitarra Ritmica, Solista e Acustica
- Katla – Voce
- Beast Dominator – Batteria, Percussioni, Cori
- Skrymer – Chitarra Ritmica
- Tundra - Basso, Cori

Guest musicians:
- Jonne Järvelä – Cantato Joik e cori
- Hanky Bannister – Banjo
- Vicar Tapio Wilska – Voce in Latino


Tracklist: 

1. Krig (Intro)
2. Födosagan
3. Slaget vid Blodsälv
4. Skogens Hämnd
5. Jaktens Tid
6. Bakom Varje Fura
7. Kitteldags
8. Krigsmjöd
9. Vargtimmen (Hedningarna cover)
10. Kyrkovisan
11. Den Hornkrönte Konungen (Rivfaders Tron)
12. Aldhissla
13. Tomhet och Tystnad Härska (outro)


Finntroll

Jaktens Tid

Dicembre 2000: è Tempo di Caccia! Dopo l’eccellente debut album del 1999, Midnattens Widunder i sei Troll finlandesi riprendono le lance e le battono forte sui loro scudi, digrignando i denti nel folto della foresta, pronti a una nuova battaglia.
Il primo cd aveva fatto breccia nel mondo del black underground scandinavo, grazie alla sua geniale e ruvida mistura di black metal e hummpah (la variante finlandese della Polka), ma i Finntroll rimanevano un fenomeno di nicchia: ora ai finnici toccava il compito di confermarsi.
Si andò oltre le più rosee aspettative: Jaktens Tid si rivelò un grandissimo successo, capace di arrivare alla 20esima posizione in classifica in Finlandia e di interessare una grande label come la Century Media, che si assicurò la distribuzione mondiale dei lavori della band.
Tutto questo grazie a un disco che segnava la maturità compositiva della band di Somnium e Katla (per entrambi i fondatori è l’ultima apparizione su full length), capace di scrivere un disco che è ormai caposaldo di un modo di intendere il folk metal che ha già fatto proseliti (vedi alcune contaminazioni negli Asmegin o i Trollfest).
Per quanto riguarda il lato musicale, il folk metal dei Finntroll ha fortissime radici in un black veloce e vario, imbastardito dai riff folk delle chitarre e dalle intromissioni della tastiera di Trollhorn; a completare il quadro è il cantato selvaggio (ma preciso nello scream) del singer Katla.

Dopo che le tastiere e i tamburi di Krig hanno dichiarato l’inizio della guerra con due minuti di pura atmosfera, l’aggressiva Födosagan irrompe, sorretta da ottimi riff e da un semplice giro di piano di Trollhorn. Brano divertente, con una spettacolare parte centrale in cui vi è dapprima un veloce giro di tastiera dal sapore assolutamente folk e poi una parte più atmosferica in cui le tastiere si ritirano in sottofondo e lasciano in primo piano le chiatarre acustiche e la greve voce di Katla.
Le successive Slaget Vid Blodsälv e Skogens Hämnd sono legate fra loro in modo geniale da un lunghissimo urlo guerresco di Katla: l’effetto è sorprendente al primo ascolto e dirompente ai successivi, impreziosendo le già vivacissime songs, le migliori del lavoro.
A concludere una prima parte assolutamente devastante giunge la title track Jaktens Tid. Dopo una intro esaltante e ricercata grazie a degli splendidi vocalizzi joik [uno stile di cantato tradizionale finlandese, cortesia di Jonne Jarvela dei Korpiklaani/Shaman], il pezzo si snoda grazie a una grande carica di aggressività e alla perfetta interpretazione di Katla, che guida i suoi compagni all’attacco per le foreste e le valli.

La curiosa e divertente strumentale di tastiera Bakom Varje Fura (via di mezzo fra il pomposo, il folk e il goliardico) costituisce un breve intermezzo, utile per riprendere fiato dopo un inizio tanto ricco.
A riaprire le danze (e mai espressione fu più azzeccata) è l’incalzante Kitteldags, durante la quale le melodie da “sagra paesana” che tanta fortuna hanno portato ai Finntroll raggiungono l’apoteosi, in un eccellente duetto fra la doppia cassa di Beast Dominator e la ritmata voce di Katla, mentre i troll mettono a bollire in un pentolone un uomo da cucinarsi per la cena. Divertente quanto ironica (componente fondamentale nella loro musica), Kitteldags è seguita dalla più atmosferica Krigsmjöd, dopo la quale troviamo una cover degli Hedningarna (un gruppo folk/rock svedese attivo dall’inizio degli anni ‘90), ovvero Vargtimmen. Non vi inganni la parte iniziale con cori e arpa a bocca, la song è riarrangiata in puro trollish style scanzonato e furioso.
Kyrkovisan (la canzone della chiesa) è la seconda parte della trilogia iniziata da Bastuvisan sul debut e proseguita da Marknadvisan sull’ultimo Nattfodd. I due preti Aamund e Kettil questa volta, come si evince dal titolo e dalle parole in latino (pronunciate da Wilska, futuro singer) si trovano in una chiesa, distrutta in un minuto e venti di pura devastazione sonora dall’attacco dei Troll.

Den Hornkrönte Konungen è al livello qualitativo delle prime tracce: melodie varie e azzeccatissime si mescolano in una canzone fra le più riuscite di questo Jaktens Tid; particolarmente significativo il passaggio in cui attorno al Re dei Troll si radunano goblin, neri elfi, lupi e trolls per acclamare il proprio sovrano. Katla alterna qualche esaltante urlo improvvisato al solito scream estremamente descrittivo: i testi sono interamente rimati e di facile memorizzazione, perlomeno come linee vocali, e riportati in un booklet curato e ricco di disegni del chitarrista Skrymer, autore anche della copertina.
La cadenzata Aldhissla descrive un troll immortale e dalla grande potenza: un brano molto atmosferico in cui l’arpa a bocca e la chiatrra acustica fanno capolino più volte, ponendo l’accento sulla parte epica del sound Finntrollesco.
Dopo il passaggio dei Troll “Vuoto e silenzio regnano”, e Tomhet Och Tystnad Härska è in effetti un’outro oscura e ‘spaziale’, in cui il vento, soffiando tra le montagne, sembra voler chiudere il disco… Fino a un improvviso cambio di scenario in cui l’attenzione si sposta sul gruppo dei Troll intenti a festeggiare con un delirante canto alcolico; pare quasi di vederli svuotare i loro boccali intorno a un falò, grugnendo le loro melodie al ritmo della chitarra. Ancora una volta un geniale spettacolo, in quello che potremmo considerare un primo “abbozzo” della meravigliosa “Forsvinn Du Som Lyser” su Visor om Slutet.

Tirando le somme: con questo cd i Finntroll sono riusciti ad avvicinarsi anche ad un’audience meno avvezza ai crudi suoni del black, facendo digerire la loro violenza musicale anche a chi è abituato a sonorità più leggere e tradizionali. Jaktens Tid definisce una volta per tutte la forte identità dei Finntroll, identità che li farà sopravvivere anche ai tragici accidenti che tormenteranno la band da lì a poco. Non perdetevelo se volete provare un mix di folk, ironia, birra, spirito nordico e gran black metal – vi sorprenderanno.
Per conoscerli è consigliabile iniziare dal più accessibile e recente Nattfodd (2004), ma Jaktens Tid rimane il lavoro migliore di questa peculiare band.

Onore ai Troll, levate i corni pieni d’idromele alla luna, cacciate e cantate con loro!


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