Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Etichetta: 
Drive-Thru/Geffen
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Marc Allen - Batteria
- Derek Doherty - Basso
- Nate Barcalow - Voce
- Randy "R2K" Strohmeyer - Chitarra, cori
- Alex "Grizz" Linares - Chitarra

Tracklist: 

1. Insomniatic Meat (04:24)
2. Revelation Song (03:22)
3. Brother Bleed Brother (03:41)
4. A Piece of Mind (03:05)
5. Ink (03:36)
6. Fireflies (03:27)
7. Hopeless Host (04:19)
8. Reduced to Teeth (03:53)
9. A Man Alone (04:16)
10. Miro (03:13)
11. Ravenous (02:39)
12. Bitemarks and Bloodstains (04:39)
13. The Casket of Roderick Usher (01:50)
14. Dreams of Psilocybin (03:53)

Finch

Say Hello to Sunshine

A causa di tensioni con la casa discografica, i Finch devono dire addio sia al producer Mark Trombino, sia al drummer Pappas, rimpiazzato da Marc Allen.
Esce così nel 2005 il secondo capitolo della band, intitolato Say Hello To Sunshine, e volutamente rilasciato nei p2p dalla band stessa prima dell'uscita discografica.

La maturazione stilistica del gruppo è evidente fin dalle prime note; difatti il quintetto ha abbandonato del tutto gli stilemi puramente emo (tranne che nella trascurabile A Piece of Mind), pur continuando a suonare sostanzialmente un pop-punk molto ricercato, e ha evidentemente assorbito influenze da artisti più sperimentali (nel CD sono presenti perfino sventagliate prog).
Per quanto riguarda le sonorità complessive, la band suona un po' come la versione pop-punk dell'hardcore sperimentale degli ultimi Refused.
Ma, soprattutto, l'impronta di Mike Patton è riconoscibile un po' in tutte le tracce, specie nei vocalizzi di Barcalow, e questo è il grosso limite dell'album (dato che ne deriva una lacuna di personalità). Un ascoltatore che conosca lo stile di Patton non può fare a meno di riconoscere le troppo forti influenze in pezzi come Insomniatic Meat e Ink (che sembrano una versione hardcore del sound di The Real Thing), o di tracce più violente come Reduced To Teeth e Ravenous (che sembrano uscite da King for A Day).
I pezzi Brother Bleed Brother e Miro sembrano invece repertorio degli Incubus.
Molto più personali piuttosto tracce come l'ottima A Man Alone, in bilico tra quiete e hardcore rockeggiante, le esplosioni devastanti di Revelation Song, la potente e melodicamente ondeggiante Bitemarks and Bloodstains, la folle The Casket of Roderick Usher, la sperimentale e molto bella Dreams of Psilocybin.

Peccato che gli episodi migliori e più freschi si debbano trovare quasi tutti alla fine, e peccato anche che le idee senz'altro buone della band vengano contaminate da questa eccessiva ricerca di influenze Pattoniane. L'album si piazza dunque fra le fila dei lavori di coloro che cercano il successo tramite una rilettura delle idee già avute dal buon Mike, come ad esempio anche Incubus e Lostprophets (e idealmente, in termini di creatività e freschezza sonora, i Finch sono un gradino sotto ai primi ma almeno un gradino sopra ai secondi, con cui però si assomigliano di più, dato che condividono l'impronta emocore).
Purtroppo, però, la band annuncerà lo scioglimento appena un anno più tardi. Tutti i componenti continueranno a suonare in altri progetti.

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