Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Patrik Rimmerfors - voce, bouzouki, swedish bagpipe, munnharpe, hurdy-gurdie, cow antler, recorder, willow-pipe

- Niklas Rimmerfors - moraharpa, voce

- Lennart Specht - tastiere

- Thomas Antonsson - basso

- Esko Salow - batteria



Tracklist: 

1. Bergakungen

2. Morgonstjärnan

3. Drömmornas gåtor

4. Eld

5. Utfärd (strumentale)

Fejd

Eld

Pochi mesi fa, proprio mentre RockLine.it, prima in Italia, vi presentava una recensione del primo demo di questo gruppo svedese, essi rendevano disponibile in rete il loro terzo lavoro, Eld, ‘il fuoco’.

Per i Fejd, questa altro non è che una solidissima quanto apprezzata conferma: la line-up del gruppo non è cambiata, l’ispirazione nemmeno, e le musiche ricalcano stilisticamente quelle già esplorate dal gruppo nei due precedenti episodi, gli ottimi I En Tid Som Var (2002) e Huldran (2004).
So che suona strano dirlo per una demo-band; eppure è quasi superfluo per il recensore aggiungere che il tasso qualitativo dei brani propostoci è assolutamente alto, rendendo questo demo immancabile per chi apprezza le atmosfere sognanti che il quintetto svedese ci dona.

Per quanto riguarda l’aspetto musicale in generale, per chiarirvi le idee non posso che indirizzarvi alla recensione del loro primo prodotto, [leggila cliccando QUI] quel gran lavoro di Folk che è I En Tid Som Var, che tanto mi colpì da convincermi a pubblicare una recensione su questo gruppo nordeuropeo. Le coordinate musicali sono praticamente le stesse, infatti, ma la varietà intrinseca dei pezzi non vi farà provare quella fastidiosa sensazione di deja-vu che spesso intacca i demo delle underground bands.

Ma passiamo subito a vedere cosa ascolteremo: ad aprire la nuova fatica degli svedesi è Bergakungen, il re della montagna, traccia che il gruppo aveva già fatto circolare in rete negli ultimi mesi del 2005, tratta da una performance live in un programma radiofonico svedese.
Ritmata e orecchaibile, Bergakungen è una cavalcata di folk nordico, e gli intermezzi di moraharpa, munnharpe e chitarre acustiche non fanno che trascinarci in atmosfere medievaleggianti dalla grande carica emozionale.
Ancora meglio la seconda Morgonstjärnan, la stella del mattino, aperta dalle delicate tastiere di contorno e dagli arpeggi dai motivi sognanti. Nelle strofe assistiamo a una strana assenza degli strumenti folkloristici, in quanto a recitare sul palcoscenico sono basso, percussioni, voci e tastiere: l’atmosfera d’attesa crea i presupposti per soluzioni strumentali e vocali [la strana e potente voce di Patrik si conferma su livelli eccellenti] molto affascinanti, messe in atto sia durante il chorus che durante gli intermezzi folk.

Ottimi gli arpeggi che aprono e sostengono la terza Drömmarnas Gåtor, calma e descrittiva nelle strofe, ma di grande potenza evocativa durante il refrain.
Il gruppo si supera poi nuovamente grazie alla titletrack Eld, divisa praticamente a metà da una sorprendente scarica di chitarra elettrica, elemento inedito nella musica dei nostri. Prima di questo “spartiacque” musicale, siamo deliziati da circa due minuti d’introduzione, caratterizzati da un arpeggio ostinato e da un flauto appena accennato.
Forse il pezzo più magnificamente d’atmosfera mai composto dai Fejd, Eld si trasforma dopo il succitato intervento della chitarra elettrica: infatti ai due minuti inizia un epico e commovente assolo della cornamusa svedese di Patrik, che ci ammalia per tutta la seconda parte, prima che la canzone si spenga naturalmente, da sé, senza disturbare, disperdendosi come il fumo nella fresca aria mattutina, dopo aver bruciato stancamente tutta la notte, come falò di qualche viaggiatore solitario.
Si conclude con l’ultima canzone, in realtà semplicemente un outro, Utfärd appunto, una breve strumentale che fa calare il sipario dopo 20 minuti di grande Folk.

Ho già scritto fin troppo: prodotto in modo praticamente impeccabile per essere un demo, tecnicamente senza sbavature, interpretato con passione, Eld è un dischetto di Folk nordico acustico, omogeneo e soddisfacente, ricco di soluzioni e sognante nelle melodie – non posso far altro se non darvi l’indirizzo da cui è possibile scaricare l’intero demo [clicca su QUESTO link], e aggiungere anche il link per la pagina da cui si può ascoltare Eld online in streaming [su QUESTO sito].

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