Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Scarlet Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

GL Perotti - voce
Tommy Massara - chitarra
Mattia Beegee - basso
Paolo Crimi- batteria

Tracklist: 

1. Everlasting - 01:12 
2. Anymore - 02:58 
3. Selfishness - 03:16 
4. Fall Down - 04:02 
5. Frowning And Haggard - 04:31 
6. The Bad Itself - 03:01 
7. You Make Me Sick - 03:48 
8. For The Sake Of Our Children - 04:35 
9. Fat Liars - 02:01 
10. Deuce (Kiss cover) - 03:03 
11. From The 80s - 03:02 
12. My Misery - 04:41 
13. F.Y.W - 03:48

Extrema

Pound for Pound

Sinceramente, non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte ad un disco del genere da parte degli Extrema. Non fraintendetemi perché la tecnica strumentale del gruppo milanese non è mai stata messa in discussione, tuttavia gli esperimenti decisamente più orientati al groove metal iniziati a metà degli anni 90 e proseguiti nel nuovo millennio fino a sfiorare lidi “nu metal”, non facevano presagire nulla di buono e, essendo io un accanito sostenitore del thrash, questa evoluzione non mi è andata mai giù.  Pound for Pound mi ha piacevolmente sorpreso, anche se non si tratta assolutamente di un capolavoro, come non si tratta assolutamente di un ritorno votato al thrash più genuino e diretto. Il nuovo album degli Extrema è semplicemente un ritorno alle sonorità leggermente più veloci ed aggressive che si possono tranquillamente posizionare nel periodo della band che parte dalla fine degli anni 80 e termina nei primi anni 90.  

Everlasting è solo un piccolo antipasto melodico prima che la furia scatenata del duo Anymore-Selfishness invada il disco. I classici elementi thrash metal sono sapientemente miscelati al solito groove che contraddistingue questa band. Il lavoro svolto da Paolo Crimi dietro alle pelli è eccellente, sia nelle parti rallentate sia in quelle in cui la band decide di pigiare sull’acceleratore. Le immancabili influenze dei Pantera si possono sempre riconoscere, mentre gli elementi moderni vengono meno esaltati, complice anche una registrazione che dona risalto alla pesantezza della batteria e alla chitarra, senza suoni pomposi ed esagerati. Tutto rimanda ad una concezione del genere più radicata nel passato e ciò mi fa veramente piacere. 

Certo, non mancano episodi meno riusciti come la moderna e un po’ ripetitiva The Bad Itself e l’innocua combinazione di fraseggi funky uniti al groove di Fat Liars; tuttavia non si può soprassedere ad una Frowning And Haggard che dà spettacolo per le sue partenze thrash. Le sezioni in mid-tempo spesso e volentieri sfoggiano il classico riffing alla “stop ‘n’ go”, tuttavia esso è reso molto veloce da non risultare noioso o addirittura fastidioso per chi non segue il genere con particolare simpatia. Altra song particolarmente riuscita è Fall Down ed essa si fa notare in modo persino più evidente grazie al suo ritornello leggermente più melodico ed abbastanza coinvolgente.  Gianluca “GL” Perotti alla voce abbandona leggermente la tonalità più nu metal del recente passato per buttarsi anima e corpo a ricreare una timbrica più cattiva e meno moderna, ben supportata dal massacrare quasi continuo degli strumenti.  

For The Sake Of Our Children é migliore durante le varie sezioni che puntano a ricreare una sorta di oscura atmosfera che viene sovente supportata da lenti e pesanti riffs di chitarra. Deuce è una buona cover dei mitici Kiss in chiave thrash/groove, mentre la ferale From the 80s nasconde neanche troppo velatamente un’adorazione verso il decennio migliore del metal, facendoci sussultare sulla sedia per il magnifico lavoro di batteria e per il riffing serrato. Le aperture più groove e rallentate non mancano, anche se il lavoro qui svolto è molto buono e si mantiene su ottimi livelli d’intensità. A calmare un po’ l’atmosfera troviamo la buona semi-ballad My Misery (inevitabili i richiami per la struttura a Cemetery Gates e This Love dei Pantera), per poi terminare il disco con e influenze moderne di una mediocre F.Y.W..

Indubbiamente, Pound for Pound è un disco abbastanza “combattuto” tra il passato recente e quello remoto della band; è un album con costanti digressioni lungo la carriera di un gruppo che troppe volte ha seguito i trend, questo è innegabile, ma che a volte torna con delle belle sorprese e sicuramente questa nuova fatica lo è. Pound for Pound rimane consigliato a tutti i fan accaniti degli Extrema ma anche a coloro i quali non hanno mai visto di buon occhio l’evoluzione che questa band compì nel corso degli anni.

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