Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Punishment 18/Andromeda
Anno: 
2009
Line-Up: 

 
- Massimiliano Pasciuto - Voce
- Federico Puleri - Chitarra
- Mirko Serra - Basso
- Francesco Brizzi - Batteria    

 

Tracklist: 

 
1. We Will Never (05:35) 
2. In Eternal Dynamics (05:07) 
3. Shaman (07:28) 
4. When Words Are Loose (03:26) 
5. Fix From The Ground (05:16) 
6. In Loving Memory (04:00) 
7. Primal Mystic Substance (04:39) 
8. Dream Of Wisdom (05:55) 
9. Symbolic Act (04:11) 
10. Overhate Threshold (05:48) 

Exence

Hystrionic

Questi Exence sono proprio cresciuti a pane e Death! Sì, perché questa giovanissima band formata nel 2008 dalle ceneri degli Essence, mostra uno stile che prende a piene mani dal secondo periodo del gruppo del compianto Chuck  Schuldiner (per intenderci quello che va da Human fino a The Sound of Perseverance). Qui troverete, pertanto, una forma tecnica e progressiva di death metal ma la cosa che stupisce maggiormente è il timbro di voce del cantante Massimiliano Pasciuto il quale sarebbe un potenziale clone dello stesso Chuck per somiglianza vocale. A dir poco incredibile. Ad ogni modo, tutti i musicisti qui la sanno veramente lunga e le canzoni sono praticamente sempre arrembanti, pesanti e ad alto tasso tecnico senza che si caschi in sbrodolamenti inutili e riempitivi. 

La registrazione essenziale ma potente dona subito un gran impatto alle chitarre quando ascoltiamo We Will Never, una canzone pregna di fraseggi, aperture melodiche e veloci partenze di doppia cassa. Le cadute nel campo progressive sono multiple e degne di nota per il tocco oscuro e surreale che riescono a creare, in perfetta opposizione con le parti più veloci che esplodono senza mezze misure. Comunque, è pregevole notare come la mera velocità non faccia si che lo stile diventi troppo grezzo e slegato dal resto poiché i riffs hanno sempre un alto tasso tecnico. Il primo, vero episodio veloce lo si ha con In Eternal Dynamics, il cui il riffing mostra notevoli inflessioni thrash metal per dare la cattiveria giusta in un tappeto di cambi di tempo repentini, mentre la lunga Shaman perde in termini di mera velocità poiché punta sui controtempo e sulle inflessioni melodiche/progressive con un gran lavoro delle chitarre, in costante cambio tra passaggi lead e variazioni di tempo per quanto riguarda le partiture ritmiche. Dopo un pezzo più complesso, ecco che troviamo When Words Are Loose ovvero il massimo della velocità che si può pretendere da questa valorosa band: veloci sezioni di doppia cassa e riffing a tratti più serrato ma comunque votato a dare sempre un impronta tecnica e mai grezza, complice anche un ottimo lavoro solista delle chitarre con aperture degne di nota. 

Fix From The Ground mostra un impatto più groove con cambi di tempo ed alcune sezioni più impulsive, mentre In Loving Memory sa tanto di Voice of the Soul (da The Sound of Perseverance) per l’armonico, triste intreccio solista delle chitarre su un tappeto arpeggiato. Non si fa fatica ad immaginare a chi sia dedicato il pensiero in questa canzone, cosa che diventerà palese con la canzone Symbolic Act ovvero un medley di tributo alle canzoni Symbolic e Flesh and the power it holds, come specificato nel libretto. Canzone molto tirata e grintosa, va a braccetto con Dream Of Wisdom, mazzata che non disdegna come sempre aperture melodiche di caratura per terminare con l’impronta più ragionata e progressiva di Overhate Threshold a terminare un lavoro di ottima fattura. Ancora una volta la Punishment 18 ha visto bene, forse ancora meglio delle altre volte. Album consigliatissimo agli amanti dei Death seconda era ma anche a tutti coloro che vogliono ascoltare del death progressivo di ottima qualità. Graditissima sorpresa.     

 

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