Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Matador Records
Anno: 
2011
Line-Up: 

- Rachel Davies - voce, basso
- Thomas Fisher - cori, chitarra, basso, campionamenti, effetti, tamburi
- Daniel Coperman - cori, chitarra, basso, campionamenti, effetti, tamburi

Tracklist: 

1. Argirya
2. Marching Song
3. Marine Fields Glow
4. Light Streams
5. Hexagons IV
6. Chorea
7. Warpath
8. Battlecry-Mimicry
9. Eumenides
10. Swans

Esben and the Witch

Violet Cries

L’iconografia della fiaba ha da sempre affascinato generazioni di artisti e di intellettuali, trascinando verso lidi carichi di tradizione e lontani dall’artificialità del mondo contemporaneo. Il moniker Esben And The Witch, scelto dal nuovo trio di punta della Matador Records, è tratto dal titolo di una fiaba danese, resa nota al pubblico per la prima volta dal poeta scozzese Andrew Lang nel suo The Pink Fairy Book.
Cresciuti nel sottobosco indipendente di Brighton, che diede i natali a realtà come Spinning Wheels, The Maccabees e Bat for Lashes, gli Esben And The Witch giungono alla release del primo lavoro di studio nel gennaio 2011, dopo aver trascorso più di un anno ad affinare il proprio registro stilistico.

In equilibrio tra tensioni eteree, inquietanti divagazioni noir e un substrato di matrice pseudo-elettronica, Violet Cries appare come una gemma incastonata all’interno di una scena inglese da tempo consolidata e matura; il punto di forza della giovane formazione è rappresentato dalla capacità di sorprendere con soluzioni non convenzionali sparse omogeneamente in una cornice di ordinario Indie Rock.
Basti riflettere sulla cura prestata dagli Esben And The Witch in sede grafica, proponendo video oscillanti tra una violenza dai toni disillusi (Marching Song) e un elegante gusto retrò (Chorea).
L’atmosfera risulta intrisa parallelamente di un funereo alone cantautorale, emergente in episodi come il denso monologo Swans: i brani di Violet Cries si pongono come istantanee di un passato dalle sonorità grigie ed evocative, capaci di conservare i tratti della purezza dei Cocteau Twins e la drammaticità dei Portishead.
Tra i capitoli più memorabili si elevano l’allucinato singolo Marching Song, nel suo altalenante incedere Dark-Wave, la struggente Light Streams, solcata dalle distensioni del Dream Pop, e la cristallina Hexagons IV, punto di incontro tra vagiti elettronici e dimensione onirica.
Il fulcro dell’opera è costituito però da Chorea, impalpabile danza che rapisce l’ascoltatore, traportandolo all’interno di inquietanti meandri a cavallo tra follia post-elettronica e sapore vintage.

Nell’evoluzione di Violet Cries gli Esben And The Witch procedono quindi al rovesciamento del paradigma della fiaba, focalizzandosi sul suo lato più tetro e sinistro, figlio di una diversa interpretazione rispetto alla lettura tradizionale. Si deve anche sottolineare come dalle note dell’album trasudi la sensibilità inglese, una costante di qualità che accompagna una cospicua fetta del mercato indipendente contemporaneo.
La fusione di questi elementi permette di prefigurare un futuro artisticamente florido per il trio di Brighton, già caduto sotto l’attenzione degli occhi più esperti del panorama alternativo europeo.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente