Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Marcus Deml - chitarra, voce
- Frank Itt - basso
- Zacky Tsoukas - batteria

Guests:
- Robbie Smith - voce
- Tom Aeschbacher - tastiera

Tracklist: 

1. That's Good
2. Connected
3. For My Brothers
4. Dave
5. Temporary Impression
6. Yeah Man
7. Watch My Cloud
8. Northern Lights
9. Heaven
10. Bhangra Baby
11. We Came In Peace
12. Follow Your Dream
13. Tàta

Errorhead

Modern Hippie

Nonostante sia ancora poco conosciuto in Italia, Marcus Nepomuc Deml è uno dei guitar hero più talentuosi esistenti attualmente in circolazione, tanto da essere stato invitato alla "Rock n' Roll Hall Of Fame" a Cleveland, dove ha ricevuto l'investitura direttamente da chitarristi del calibro di Steve Lukather e Joe Satriani. Inoltre nel 1995 è stato inserito dalla rivista Guitar Player nella "TOP 3 Guitar Heroes", il che la dice lunga sulle effettive doti di questo funambolico virtuoso della sei corde, anche tenendo conto che può trattarsi di un giudizio tutt'altro che insindacabile. Nato a Praga nel 1967, il chitarrista ceco, in realtà risiede ormai in Germania da parecchi anni, ha una lunga e sostanziosa esperienza alle spalle, che lo ha visto anche esibirsi al Montreaux Jazz Festival ed accanto a tanti importanti artisti nelle sue numerose collaborazioni.

Modern Hippie è il quarto album venuto alla luce in questo 2008 con i suoi Errorhead, trio tedesco che annovera anche la presenza del bassista Frank Itt (Terence Trent D'Arby, Jule Neigel) e del batterista Zacky Tsoukas (John Hayes, Billy Sheehan), oltre alla partecipazione del singer Robbie Smith e di Tom Aeschbacher alle keys.
Il loro sound riprende il rock degli anni '60 e '70 e tutte le sue relative sfumature, non per niente avranno deciso di intitolarlo Modern Hippie, ma non si inquadra mai in un genere preciso, anzi senza mai perdere di vista una certa linearità assume le più svariate sfumature blues, progressive, psychedelic, jazz/fusion, swing, funky e persino soul, dando vita ad un lavoro fresco, divertente, dinamico ed estremamente variopinto. Il talento chitarristico di Deml non conosce confini, e con ugual naturalezza si cimenta nei più svariati stili, facendo propria l'influenza di altri grandi chitarristi come David Gilmour, Jeff Beck o Jimi Hendrix nelle fasi più psichedeliche, Gary Moore e Larry Carlton nei tocchi più blues, ma la sua Stratocaster sa anche essere affilata come quella di Mark Knopfler.

Anche le influenze musicali sono all'incirca le stesse, sempre varie persino all'interno degli stessi brani, come avviene con l'inizio psichedelico in chiaro stile Pink Floyd di We Came In Peace, brano che subito dopo però vira verso un prog/fusion strumentale molto tecnico ma purtroppo non altrettanto coinvolgente, cosa che invece viene evitata in altre tracce strumentali come la più breve Dave.
Gli echi dei Pink Floyd si ripresentano in maniera più consistente nell'altra strumentale Temporary Impression, ma i brani che più divertono sono Connected, un blues/rock che fonde il suono più tradizionale di Jeff Beck a quello più attuale di Richie Kotzen, il blues arido di For My Brothers, impressionante qui la performance di Deml, la più melodica e sempre bluesy Watch My Cloud, quella che più permette un accostamento con Gary Moore, e la divertente e spensierata Tàta, con il suo fare un po' fusion, un po' jazz ed un po' swing. A sorprendere più di tutte però è Heaven, canzone melodica e pervasa da coretti soul e gregoriani che le donano un'attitudine atmosferica, mesta e malinconica.
  
Purtroppo ci sono anche isolati episodi trascurabili sparsi qua e là, e poi alcuni brevi momenti che hanno poco da dire come Yeah Man, che comunque non inficiano più di tanto il buon lavoro svolto dagli Errorhead. Non mancano inoltre dei più o meno riusciti tentativi di sperimentazione, senza però riuscire mai a risultare particolarmente innovativi, ma evitando tuttavia di risultare derivativi nel rielaborare le varie influenze.


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