Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Paolo Cazzola
Etichetta: 
Earache Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Davide Tiso - chitarra
- Luciano Lorusso George - voce
- Marco Minneman - batteria
Special Guest: Ben Weinman (The Dillinger Escape Plan) - chitarra in Bark Loud


Tracklist: 


1. Gift
2. Promenade
3. Breed
4. Silent Door
5. Bella Morte
6. Nina
7. Guardian
8. Spider Shaped Leaves
9. Bark Loud

Ephel Duath

Through My Dog's Eyes

Sono passati soltanto pochi mesi dall'uscita di Pain Remixes the Known, coraggiosissimo remix in chiave dub dell'altrettanto fortunato Pain Necessary To Know (targato 2005). Ma gli Ephel Duath ritornano a far parlare di sè. La band padovana torna sulle scene modificata per metà: dietro le pelli non troviamo più Davide Piovesan, ma in studio troviamo Marco Minneman (già turnista per band come Freaky Fukin Weirdoz, Necrophagist o Paul Gilbert, con alle spalle una preparazione che comprende sia metal che fusion), mentre la figura del bassista non è stata colmata per il momento, lasciandola vacante.

Il prodotto finito di questo terzetto di nome Ephel Duath si chiama Through My Dog's Eyes e, come si evince dal titolo, è un concept incentrato sugli occhi di un cane. Occhi che guardano il mondo nel quale siamo immersi, corrotto e controverso, ed elaborano tali immagini nel cervello di un animale domestico, condizionando il suo modo di agire, istintivo e apparentemente dettato dalla sua natura. E' questo filo conduttore, molto atipico, che ci catapulta all'interno della musica vera e propria, iniziando con Gift.

Il suono della band è visibilmente cambiato rispetto agli albori: le sfuriate tendenti al grindcore sono solo un ricordo, e lasciano il posto ad un rock sì aggressivo ma ricco di progressione e di cambi che strizzano l'occhio alla fusion e alle influenze jazz già molto marcate nel bagaglio stilistico Ephel Duath. A Minneman il compito di gestire l'intera sezione ritmica, mentre Luciano Lorusso George vocalmente spazia da una voce pulita e istrionica ad una più roca e potente, quasi growl. Promenade e Breed continuano il discorso appena intrapreso, mostrando un suono pieno di effetti e coordinato in toto dalla chitarra di Davide Tiso.

Purtroppo in pezzi come Silent o Nina la mancanza di un bassista si fa sentire, non sminuendo l'effettivo valore dei pezzi ma risaltando l'assenza di quel tappeto collante tra le ritmiche cangianti di Manneman e le frasi tessute dalla chitarra. Probabilmente avrebbe rappresentato quel valore aggiunto capace di provocare positivamente le orecchie dell'ascoltatore. Si passa così a Guardian, primo pezzo messo a disposizione dalla band sul proprio MySpace e a Spider Shaped Leaves, crescendo nel quale Tiso mostra tutte le sue doti. Capitolo conclusivo la Bark Loud, che vede l'esclusiva collaborazione di Ben Weinman dei fenomenali The Dillinger Escape Plan, grandi amici della band.

Arrivati alla fine di questi trenta minuti è veramente difficile dare un giudizio obiettivo a Through My Dog's Eyes. Il suono degli Ephel Duath si è modificato moltissimo in così poco tempo, portando tutto l'asse musicale della band verso lidi molto particolareggiati e sperimentali, stuzzicando non poco un secondo ascolto. Tuttavia l'assenza di un bassista si fa sentire parecchio nella proposta complessiva, e i pezzi seppur molto ben riusciti singolarmente non riescono a lasciare un segno se presi come tasselli di un concept così impegnativo. Un disco obiettivamente molto coraggioso, ma che si spera essere di passaggio nel cammino musicale di una grande band.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente