Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Prophecy Productions/Audioglob
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Markus Stock (alias Ulf Theodor Schwadorf) – Batteria, Chitarra, Basso, Voce
- Nadine Molter – Flauto, Violoncello
- Tomas Helm – Voce, Pianoforte
- Andreas Bach – Tastiere


Tracklist: 


1. The Franconian Woods In Winter's Silence (8:34) [versione ri-registrata]
2. A Gentle Grieving Farewell Kiss (1:59)
3. The Blue Mists Of Night (6:26)
4. Mourners (9:18)
5. Where At Night The Wood Grouse Plays (5:29)
6. Dying Brokenhearted (5:34)
7. The Shepherd And The Maiden Ghost (3:27)
8. Heimwaerts (6:41)
9. Waldpoesie (13:31)
10. Die Schwaene Im Schilf (5:51)
11. Das Blau-Kristallne Kaemmerlein (1:31)
12. Der Weiher (5:27) [inedito]
13. Am Wolkenstieg (2:14) [inedito]

Empyrium

A Retrospective...

Il connubio tra l’etichetta Prophecy Productions e il progetto musicale Empyrium è sempre stato fortissimo, fin da quando Martin Koller (titolare della label) e Markus Stock (allora poco più che un giovanotto) si conobbero a metà anni ’90: la band tedesca fu la prima a essere messa sotto contratto dalla neonata Prophecy, in un decennio destinata a diventare una delle “firme” più apprezzate ed abili sia nel panorama del Metal Estremo e Sperimentale che nei lidi Dark Folk esplorati più di recente (anche quella volta, in un certo modo ‘seguendo’ la svolta acustica della band di Stock).

A fine 2006, a distanza di qualche anno dal termine del progetto Empyrium, Stock e Koller si sono nuovamente accordati per pubblicare un disco a nome Empyrium, a celebrazione della band più rappresentativa del catalogo Prophecy: il risultato è stato questa raccolta, intitolata “A Retrospective...”, comprensiva di dieci brani (rimasterizzati) posti in ordine cronologico, e tre ‘bonus tracks’: la coppia “Der Weiher” e “Am Wolkenstieg”, entrambi inediti, e la ri-presentazione del classico “The Franconian Woods in Winter’s Silence”, uno dei pezzi migliori del debut-album della band (“A Wintersunset...”).

L’analisi si divide ora in base alla categoria degli ascoltatori: chi non ha mai potuto apprezzare gli Empyrium, potrà ascoltarli attraverso una raccolta ben organizzata e comprensiva di brani scelti con criterio e provenienti da tutti i dischi della band (sia quelli iniziali, incentrati su un Doom Metal romantico e sognante dalle pesanti inflessioni Folk, sia dagli ultimi, caratterizzati da un Dark Folk prezioso e introspettivo); l’eleganza della confezione (digibook marrone con lettere dorate) e l’interessante booklet (contenente, oltre a testi e foto assortite, un’esaustiva biografia di una trentina di pagine sul gruppo tedesco) sono valori aggiunti che danno ulteriore pregio a questo disco.

Per chi già conosce la band la ‘retrospettiva’ è invece abbastanza inutile, non essendo dedicata a questa fetta di pubblico: unica eccezione sono i tre brani ‘nuovi’, decisamente succulenti e meritevoli d’ascolto: “Der Weiher”, delicatissima unione fra le soffuse riflessioni acustiche degli ultimissimi Empyrium e alcune melodie che mi hanno ricordato i Tenhi di “Kielo”, si dimostra l’ennesimo gioiello di Stock; “Am Wolkenstieg” è una breve outro sussurrata che riprende i temi pianistici dell’ultimo capitolo di “Weiland” in tutta la loro raffinata eleganza; infine, “The Franconian Woods...” è presentata in una versione che, pur conservando la passionale poeticità dell’originale, di nuovo ha (quasi) tutto: registrazione (suoni puliti, profondi, perfetti), arrangiamenti (eliminata la lunga e ridondante coda finale), esecuzione (la voce, più lirica e matura, nella lenta parte iniziale esalta la maestosità della composizione): il brano si eleva ad un livello superiore facendo un salto di qualità sinceramente inaspettato, evidenziato in particolare dal clamoroso finale, in cui un coro poderoso (centinaia di gruppetti pseudo-Gothic Metal degli ultimi anni potrebbero impallidire di fronte a cotanta potenza espressiva) si impossessa degli altoparlanti, sostenuto da una batteria formidabile e da screams agghiaccianti– non nego che dopo aver sentito questa nuova versione, ho sinceramente maledetto la decisione di non ri-registrare per intero l’album d’esordio del gruppo, che pure amo: se i risultati devono essere di questa qualità, validi motivi per lamentarsi non ne esistono proprio...

Considerate l’acquisto di “A Retrospective...” nel caso vi interessi avvicinarvi alla band e desideriate dare uno sguardo d’insieme alla produzione del gruppo prima di procedere ad ulteriori acquisti (magari per orientarvi verso il periodo Metal o quello acustico); a chi già possiede i quattro gioielli del gruppo sconsiglio l’acquisto, ma invito all’ascolto dei tre ‘nuovi brani’ (fatevelo magari prestare da un amico); per i più fortunati, per chi è innamorato degli Empyrium e per i collezionisti il suggerimento è invece di recuperare la versione limitata di “A Retrospective...”, contenente, oltre a questa raccolta, anche tutti i dischi della band ed il loro demo del ’95.

“Sulla foresta regna la tranquillità
solo venti di ghiaccio sussurrano;
e come se un mantello di velluto avvolgesse il mio cuore sanguinante,
una brezza gentile spira, portando via con sé tutto il dolore.

Osservo l’alba, la sua fontana di luce,
la gloria del mattino – eterea maestosità”

[Empyrium]

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