Voto: 
9.3 / 10
Autore: 
Anna Bassan
Etichetta: 
Manticore
Anno: 
1970
Line-Up: 

- Keith Emerson - Organo Hammond, Sintetizzatore e Pianoforte
- Greg Lake - Voce, Basso, Chitarra acustica ed elettrica
- Carl Palmer - Percussioni

Tracklist: 

1. The Barbarian (04:27)
2. Take a Pebble (12:30)
3. Knife Edge (05:04)
4. The Three Fates (07:44)
- Clotho
- Lachesis
- Atropos
5. Tank (06:48)
6. Lucky Man (04:34)

Emerson, Lake & Palmer

Emerson, Lake & Palmer

1969. Siamo a San Francisco, quando Keith Emerson, a quei tempi con i Nice, Greg Lake, allora con i King Crimson e Carl Palmer, batterista degli Atomic Rooster s’incontrano.
C’è subito una grande intesa e i tre diventano man mano consapevoli di quello che possono fare insieme.
Accade così che nel 1970, debuttano all’Isola di Wight. Dopo poco sfornano il loro album d’esordio, l’omonimo Emerson, Lake & Palmer.

Riscuotono sin dai primissimi tempi un gran successo, grazie anche alla fama che erano riusciti a guadagnarsi dimostrando il loro notevole valore artistico. Parliamo soprattutto di Emerson, già conosciuto per le sue doti di spettacolare organista e per le grandi capacità sceniche.
Il disco si apre con The Barbarian, con ritmi e suoni che si rincorrono per quattro minuti di apnea; il brano è tratto da un’opera del famoso compositore ungherese Bela Bartok, Allegro Barbaro, adattata in chiave progressive. Ritroveremo spesso questa tendenza ad ispirarsi a pezzi classici, tipico del Prog e dello stile degli ELP che proprio nel 1972 si rifaranno a Modest Moussorgskij per il loro Pictures at an Exhibition.

Se il brano precedente poteva trasmettere all’ascoltatore agitazione e distruzione, il secondo fa “calmare la acque”: si tratta proprio di Take A Pebble, composta interamente da Lake, una ballata d’effetto, che si alterna tra pianoforte, basso e chitarra classica. Con Knife Edge troviamo un altro esempio di rivisitazione di brani classici, questa volta con Sinfonietta di Janacek, caratterizzata dalla massiccia presenza di bassi e dal suono allo "stato grezzo” dell’organo Hammond.
Si sente in lontananza un terrificante susseguirsi di accordi: è l’introduzione di The Three Fates. La canzone si suddivide in tre parti: Clotho, per organo, Lachesis, per pianoforte solo e Atropos, per trio di pianoforti.

Il viaggio sta per finire, la penultima tappa è Tank, ideata da Palmer, con una chiara volontà di far risaltare le percussioni e infine Lucky Man, gioiello di questo cd, e forse, la più conosciuta, contenente uno dei più begli assoli per sintetizzatore della produzione targata ELP.
E’ con Emerson, Lake & Palmer che questo geniale ed attivo trio, viene introdotto di prepotenza nella storia del progressive e del rock di tutti i tempi.

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