Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Fear Dark
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Chrigel - Tin Whistle e Low Whistles, Uilleann Pipes, Chitarra Acustica, Bodhrán, Voce
- Ivo - Chitarra
- Sime - Chitarra
- Meri - Violino, Voce
- Rafi - Basso
- Merlin - Batteria
- Sevan - Flauto Irlandese, Tin Whistle
- Anna - Hurdy-gurdy, Crummhorn, Zugerörgeli, Voce

Tracklist: 

1. Spirit
2. Uis Elveti
3. Your Gaulish War
4. Of Fire, Wind & Wisdom
5. Aidû
6. The Song Of Life
7. Tegernakô
8. Siraxta
9. The Dance Of Victory
10. The Endless Knot
11. AnDro

Eluveitie

Spirit

Ci sono delle bands promettenti, bands di cui si ascoltano i demo o i mini-cd di debutto rimanendo con l’impressione che “questi posson fare davvero bene”, bands che sanno come distinguersi già dai primi momenti della propria carriera, ma non ancora capaci di gestire al massimo il proprio potenziale.
Una di queste bands erano gli svizzeri Eluveitie all’epoca del loro MCD “Vên”, pubblicato nel 2003 e capace di attirare l’attenzione degli addetti ai lavori del Folk Metal, ambito in cui la band centro europea si destreggiava con buona personalità: ma agli Eluveitie mancava qualcosa, quel salto di qualità per arrivare al livello dei grandi del settore.

Ebbene quel “qualcosa in più”, e molto altro, lo si trova nel recentissimo “Spirit”, neonato full-lenght di debutto di casa Eluveitie, pubblicato per la Fear Dark. Quando questo disco mi è stato segnalato sul forum del nostro sito, mi ci avvicinai con grande curiosità, ma con speranze moderate: la sorpresa è stata notevolissima, ascoltando “Spirit”, ed è assolutamente positiva.
In soli due anni gli Eluveitie sono maturati e si sono completati, godono di un mixing e di una produzione di gran livello, hanno un artwork fantastico (disegnato dalla sapiente mano di Travis Smith), hanno un sound dannatamente solido e ricco, e soprattutto hanno una personalità fortissima che li distingue dalla massa di Folk Metal bands europee, troppo spesso vicine a lidi stucchevolmente Power Metal e privi di quella genuinità e di quell’equilibrio che sono fondamentali in un genere così peculiare nell’unione di due sfere musicali così diverse.

La band svizzera, composta di ben otto elementi (presenti, oltre ai tradizionali strumenti Metal, anche parecchi “arnesi” folkloristici, dal classico tamburo celtico, il Bodhrán, alla Gàita spagnola), ha trasformato ed ampliato il proprio suono incorporandovi pesanti dosi di Melodic Death Metal della miglior scuola svedese di fine millennio: episodi come “The Song of Life” o la devastante ed aggressiva “Your Gaulish War” potrebbero quasi essere estratte da un disco dei primi In Flames, se non fosse per i ricchi arrangiamenti di flauti e violini; anche la voce di Chrigel, uno screaming rauco e sporco, ricorda alcune scelte vocali di Anders Friden – sono comunque presenti varie sezioni in cui compare la voce femminile (utilizzata con sapiente parsimonia) o il canto corale.
Per quanto riguarda le parti strumentali, eccezionalmente viene perfino sfiorata la velocità del Black Metal con sfuriate come quella nel finale della folkeggiante “Siraxta”, ma solitamente il riffing si divide fra le già citate influenze di Death svedese (presenti in ampie dosi, si senta anche “The Dance of Victory”) e parti più prettamente Folk Metal, in cui le sei-corde di Ivo e Sime, cadenzate e danzereccie, si lasciano andare a melodie coinvolgenti e divertenti: esemplari sono l’ispirato anthem “Uis Elveti”, la veloce “Of Fire, Wind & Wisdom”, il cui attacco ricorda quasi gli Ensiferum per la grande potenza melodica, l’epica “The Endless Knot”, con maestosi cori maschili, o la strumentale di fine disco “AnDro”: tutti episodi in cui la musica degli Eluveitie assume ancora più profondamente un inconfondibile e caratteristico sapore celtico.
Presenti anche alcuni momenti più puramente vicini al Folk, come nel caso della corale introduzione “Spirit” e della dolcissima ballata “Aidû”, esaltata da voci femminili perfettamente inserite nel contesto; ma molti di questi intermezzi più atmosferici sono posti anche durante le songs ‘canoniche’, per impreziosirle senza contaminare troppo la selvaggia ma ben ponderata furia Folk Metal dell’ensemble elvetico, che come avrete capito mette in mostra una piacevole varietà stilistica (a livello sia musicale che vocale) compattandola in un sound omogeneo e senza cedimenti.

Trascinante e composto con sorprendente abilità, “Spirit” è un disco che coinvolge fin dai primissimi ascolti grazie ad un’unione molto ben congegnata di Folk centroeuropeo, Melodic Death e Folk Metal: la crescita di questi ragazzi da “Vên” a “Spirit” è spiazzante, e non può che far presagire un futuro sempre più roseo per quella che ormai non è più una semplice promessa, bensì una realtà in grande spolvero.
Dopo un debut così esplosivo, che gli appassionati di Folk Metal stiano sul chi vive...


LINKS PER L’ASCOLTO:
My Space degli Eluveitie

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente