Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Dead
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Pierluigi Caramel - tastiere, flauto traverso e violino

- Daniele Mentasti - basso, trombone, VCS3

- Sergio Iannella - batteria e percussioni




Tracklist: 

1. Cielo di Piombo (07:55)

2. In viaggio verso infiniti orizzonti (04:56)

3. Città malata (04:43)

4. Civiltà (06:05)

5. Fantasia Architettonica (10:41)



CONTATTI:

Pierluigi Caramel

email: fenicearr@libero.it

cell: 340/5903810

Ego

Ego

Gli Ego sono una giovane band della provincia di Varese che, composta da tre ottimi elementi, sul finire del 2005 ha rilasciato un primo album di Progressive Rock davvero emozionante ed esilarante.
Le musiche sono state composte, arrangiate ed eseguite esclusivamente da questo fantasioso trio che annovera tutti membri dalla vasta esperienza musicale. La squisitezza del disco infatti testimonia quanto appena detto e sapere delle loro origini italiche non ci fa che ulteriormente riempire di gioia.
In un mercato underground che oggi giorno presenta (specie in Italia) una buona fetta di metal band estreme, gli Ego risultano essere un pochino una mosca bianca...il loro stile infatti non è propriamente dell'epoca in cui viviamo, e le note di questo primo loro lavoro ci rimandano agli anni settanta. Ma questa non è assolutamente una nota di demerito, ed a volte fare un tuffo nel passato può essere molto esaustivo. Specie poi se la manufattura del album è degna di lode come questo.

Contornato da un artwork in bianco e nero che rimanda fortemente agli studi e alle scale di Escher, il disco si articola su cinque pezzi mediamente lunghi, che alternano partiture più ariose ad altre più soffuse e quindi anche maggiormente plumbee.
La tecnica del trio è indiscutibile; la base ritmica fornita da un basso possente ed onnipresente e da una batteria dal ritmo sempre di gran gusto e frizzante fa da arena a delle tastiere che librano indisturbate per tutta la durata complessiva, svolgendo ambivalente ruolo di magnificenti conduttrici, e poi anche di eleganti sottofondi.
Ma in Ego c'è anche spazio per violini, flauti traversi, tromboni e percussioni di vario tipo, e la totale assenza di un cantato è sbalorditivamente influente alla resa finale.
Agli Ego va il merito di esser riusciti a rendere un genere, quello del Progressive Rock, quanto mai fruibile e avvincente. Facile cadere in questi territori in dimostrazioni ultra tecniche dell'ultim'ora che lasciano il tempo che trovano, ma il trio di Varese ha sapientemente dosato l'alta perizia tecnica fornendo un album che non annoia mai e che sa discernere benissimo momenti più incalzanti da altri più riflessivi, così tanto che ci si sente di consigliare questo ascolto a tutti gli amanti del Rock in genere.

Questo è un lavoro ottimo e che testimonia l'alta professionalità della band; si respira un'aria decisamente cinematografica e a volte sembra davvero di stare dentro ad un classico film italiano giallo/thriller dei '70s tra corse di automobili in fuga dal delitto, e sbirri e commissari con le pistole puntate ed i distintivi in bella mostra.
Le prime due tracce sono un bellissimo amalgama di contemplazione e irruenza, tra intrecci funambolici ed atmosfere che si levano ed esplodono. La terza traccia invece è una sorta di intermezzo (e non a caso è posta nella precisa metà dell'opera), in cui dei sopraffini sintetizzatori emergono su di una voce tratta da un film dell'epoca.
La conclusione di questo Ego è poi affidata prima alla quarta traccia, che scalda l'ambiente con un riff di memorabile classe, che mano a mano è in un perenne crescendo, e poi alla definitiva ed ultima traccia che nei suoi 10 minuti e passa è forse il picco compositivo di questa prima fatica.
Un malinconico mood che si leva dal silenzio e che solenne, al termine, si spegne tristissimo.

Un'opera che si può definire magistrale, soprattutto se paragonata alle centinaia di uscite sotto major che attualmente ci vogliono far credere essere "capolavori".
Mezz'ora circa di pura sinfonia che sa far estraniare con le sue melodie, e che soprattutto sa affascinare nonostante il genere proposto sia particolare.
Supportiamo quindi questa nostra scena che ultimamente sta davvero dimostrando di valere molto. Gli Ego ne sono un fervido esempio. Date una opportunità a questa band, che non vi deluderà affato.


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